Salute

Farmaci: contrordine, consumo diminuisce in età molto avanzata

I dati di uno studio condotto da Aifa, Università Cattolica e altri

Roma, 1 ott. (AdnKronos Salute) - La prescrizione farmacologica aumenta progressivamente sino agli 85 anni di età, per poi declinare negli anni successivi, con una sostanziale riduzione tra i soggetti di età pari o superiore ai 95 anni. E' quanto emerge da uno studio italiano pubblicato oggi sul 'Journal of the American Medical Directors Association', condotto dal gruppo di lavoro geriatrico dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per descrivere il profilo di utilizzo dei farmaci nella popolazione ultrasessantacinquenne in Italia e come esso si modifichi rispetto all'età.

Tra gli autori del paper, oltre al presidente dell'Aifa Sergio Pecorelli e al direttore generale Luca Pani e ai referenti dell'Area Strategia e Politiche del Farmaco dell'Agenzia, figurano i ricercatori del centro Medicina dell'invecchiamento dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma insieme a Alessandra Marengoni del Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali dell'Università di Brescia, Massimo Fini dell'Irccs San Raffaele Pisana di Roma, e i referenti dell'OsMed Health-Db.

Attingendo infatti al database dell'Osservatorio sull'Impiego dei Medicinali (OsMed) dell'Aifa, lo studio ha analizzato i dati del 2013 relativi a 3 milioni e 400mila soggetti con età superiore ai 65 anni, estrapolati da un campione di quasi 16 milioni di individui, rappresentativo di circa il 27% dell'intera popolazione Italiana. Il lavoro si è concentrato in particolare sugli ultranovantenni, una fascia di popolazione consistente (sono oltre 600.000 gli ultranovantenni in Italia) e in netta crescita.

La ricerca dimostra come la prescrizione dei medicinali sia un evento dinamico: segue infatti una curva a U, con un incremento delle prescrizioni che va da un minimo di quasi 2 nei pazienti sotto i 65 anni di età a un massimo di oltre 7 nel segmento degli 80-84enni. "Si tratta di una delle prime ricerche che valuta l'andamento delle prescrizioni farmacologiche nella popolazione anziana e molto anziana - commenta Pecorelli - ed è una fotografia molto interessante che smentisce l'assunto per cui l'uso dei medicinali aumenti con l'avanzare dell'età. Conclusioni che in uno dei Paesi più longevi e vecchi del mondo come il nostro offrono spunti di analisi e approfondimenti per comprendere e migliorare sempre più l'appropriatezza prescrittiva in questa particolare popolazione, fragile e vulnerabile e purtroppo ancora poco indagata".

"Al pari di quanto si registra per la popolazione pediatrica - spiega il dg Aifa Luca Pani - molti farmaci non sono testati specificamente nei pazienti anziani e molto anziani, i quali peraltro presentano caratteristiche fisiche e metaboliche del tutto peculiari rispetto agli under 65. Questo studio quindi è di fondamentale supporto nell'orientare i medici ad una prescrizione ottimale nella popolazione geriatrica.

E' importante saper ritarare continuamente le terapie, perché le condizioni cliniche degli anziani possono mutare nel tempo e molte cure rivelarsi ridondanti, se non addirittura nocive. Gli spunti emersi sono poi di aiuto anche per noi regolatori, perché possiamo avere un quadro più chiaro delle aree di intervento e degli aspetti da indagare maggiormente così da favorire un impiego dei farmaci sempre più razionale, sicuro e efficace".

"I dati fino a oggi disponibili - sottolinea Graziano Onder del centro di Medicina dell'invecchiamento della Cattolica - ci dicevano che l'uso dei farmaci aumentava progressivamente ed esponenzialmente all’aumentare dell'età delle persone. Questa nuova indagine, invece, mostra che i grandi anziani assumono pochi farmaci: in media, si può dire che le persone sopra i 95 anni prendono tanti farmaci quanti la popolazione adulta di età inferiore ai 65 anni. Tale dato contrasta con l'idea che il bisogno di terapie aumenti progressivamente con l'età ed è indice di una maggiore prudenza dei medici nella prescrizione farmacologica nei pazienti molto anziani. Va inoltre sottolineato che l’efficacia di alcuni medicinali si riduce nelle fasce di età più avanzata, in particolare per le terapie che mirano a prevenire complicazioni future e che necessitano di tempi più lunghi per manifestare i loro benefici".

Dallo studio emerge che anche la tipologia dei farmaci prescritti varia molto in base all'età. Ad esempio, l'uso di alcune categorie di medicinali per la prevenzione di eventi negativi per la salute (come i medicinali per ridurre il colesterolo e gli antiipertensivi) è molto ridotto nei 'grandi anziani' (di età superiore ai 90 anni), in cui invece si tende a prescrivere maggiormente i farmaci per alleviare i sintomi o per trattare le malattie acute (quali gli antibiotici). Infine, è interessante notare come nei pazienti sopra i 95 anni vi siano significative differenze di genere: le donne sembrano assumere più dosi quotidiane di farmaci rispetto agli uomini, a indicare probabilmente che questi ultimi arrivano più in salute al traguardo dei 90 e più.

1 ottobre 2015 ADNKronos
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

Nel nuovo numero di Focus Storia raccontiamo come l’istruzione, che oggi consideriamo un diritto, sia stata per secoli un privilegio di pochi. Il dossier centrale, “Quando la scuola non era per tutti”, ripercorre l’evoluzione della didattica: dalle scuole riservate a maschi e classi privilegiate, agli ordini religiosi che formarono i futuri leader, fino alle prime conquiste dell’istruzione universale. Tra maestri severi, libri di testo rudimentali, punizioni corporali e il metodo rivoluzionario di Maria Montessori, un viaggio tra i banchi della storia.

ABBONATI A 29,90€

Nel nuovo numero di Focus esploriamo il legame profondo tra l’uomo e il cibo, un filo che ci accompagna da centinaia di migliaia di anni. Il dossier centrale, “L’evoluzione in cucina”, racconta come la capacità di cucinare ci abbia reso davvero umani: dal fuoco e le prime cotture di carni e tuberi, fino alla “giusta dieta” delle epoche passate e alle curiosità dei piatti tradizionali, dalla polenta al merluzzo. Un viaggio che mostra come cucinare non sia solo nutrirsi, ma anche condividere.

ABBONATI A 31,90€
Follow us