Gli anticipi di primavera fanno sbocciare i fiori di una specie botanica giapponese prima che i bombi possano emergere dal terreno: questo incontro mancato compromette l'impollinazione.
Preparatevi a sfogliare la più completa e straordinaria raccolta di macro di api mai condivisa sul web: le spettacolari foto di insetti dell'U.S. Geological Survey.
Il fossile di un insetto del Giurassico rivela una proboscide molto lunga rispetto al corpo, diverse decine di milioni di anni prima della comparsa dei primi fiori: a che cosa serviva?
I neonicotinoidi che minacciano le api si trovano in tre quarti di tutti i campioni dell'alimento, e in ogni continente o isola remota. L'entità del danno per gli impollinatori è ormai globale.
L'assenza di quantità, ciò che noi rappresentiamo con zero, è un concetto che le api possono comprendere: un fatto mai riscontrato prima tra gli invertebrati.
Uno studio commissionato dai produttori di pesticidi dimostra i danni di queste sostanze a carico delle api, ma le stesse aziende mettono in dubbio i risultati.
Gli insetti della famiglia delle api sanno apprendere compiti non da impollinatore, semplicemente osservando i loro simili. E migliorano persino le performance dei "maestri".
Il bello e il brutto sono negli occhi di chi guarda. In natura, però, sono soprattutto messaggi precisi che solo per caso hanno anche qualcosa a che fare col bello e col brutto.
Gli insetti sembrano accorgersi del brutto tempo imminente e prolungare, di conseguenza, l'orario di lavoro. Uno studio importante in relazione al clima che cambia.
Mentre i fiori diminuiscono, gli impollinatori hanno evoluto lingue più corte e versatili. Salvandosi la pelle ma mettendo a rischio la sopravvivenza di alcune piante.
Un fotografo britannico ha catturato il momento esatto del rilascio di acido urico da parte di un esemplare in volo. Uno scatto memorabile perché difficile da realizzare.