Dalla Cina delle neonate geneticamente modificate, un altro controverso esperimento: cinque primati con identico DNA sono stati ottenuti da una scimmia recante una mutazione che disturbava i ritmi circadiani.
Un gruppo di ricercatori cinesi, con l'utilizzo di cellule staminali e delle nuove tecniche di editing del genoma, è riuscito a far nascere topolini da genitori dello stesso sesso. Un risultato che è ancora fantascienza per quanto riguarda la riproduzione umana.
Tra le tracce proposte nella prima prova di italiano della maturità 2018, una prende spunto da un nostro articolo sul primo caso di clonazione tra primati non umani.
In una ventina d'anni l'unico crostaceo capace di riproduzione asessuata si è diffuso in ogni tipo di ambiente acquatico, in cui è divenuto una specie invasiva. Ora è un modello per gli studi sul cancro.
In Cina sono stati ottenuti due macachi geneticamente identici con la stessa tecnica usata per la pecora Dolly: è la prima volta che ci si riesce con le scimmie. Ma a che scopo? E quanto è lontana la clonazione umana?
A vent'anni dalla nascita della pecora Dolly, primo mammifero creato da una cellula adulta, ecco che cosa si è realizzato delle aspettative di cui si discuteva nel 1996.
Le copie di alcuni geni dell'animale sono state inserite in cellule di elefante in laboratorio. Ma la strada per riportare in vita il bestione preistorico è ancora lunga.
A pochi giorni dall'annuncio di una tecnica di successo per la clonazione di tessuti umani, la ricerca è messa in dubbio da più parti. Facciamo chiarezza sulla tecnologia della clonazione e separiamo le obiezioni a quella ricerca dalle critiche fatte ai suoi autori.
Un gruppo di scienziati australiani vuole riportare in vita due specie di rane a gestazione gastrica, estinte subito dopo la loro scoperta. Il progetto potrebbe riportare in vita animali estinti da secoli: dal mammuth al dodo.