Bomba atomica: notizie, curiosità e spiegazioni
La storia della bomba atomica: come è nata, qual è la più potente e tutti i contenuti di Focus sulla bomba atomica.
Alla base della bomba atomica c'è la fissione nucleare, processo in cui il nucleo di un atomo di un elemento chimico è scisso in più parti, producendo incredibili quantità di energia. A scoprire questo meccanismo fu nel 1938 il chimico tedesco Otto Hahn, "bombardando" con i neutroni alcuni atomi di uranio. Nel 1940 il fisico austriaco Otto Robert Frisch teorizzò quindi la progettazione di un ordigno nucleare, la cui realizzazione venne incentivata nel 1942 dagli Usa (smaniosi di arrivarci prima dei nazisti) con il "Progetto Manhattan". A coordinare il progetto fu chiamato Julius Robert Oppenheimer, fisico statunitense figlio d'immigrati tedeschi (a cui è dedicato il film Oppenheimer di Christopher Nolan che il 16 luglio 1945 fece detonare la prima bomba atomica, chiamata "The Gadget". Dopo tale test il governo americano, incurante del parere negativo di molti scienziati, lanciò quindi la nuova arma su Hiroshima e Nagasaki, colpite con ordigni all'uranio e al plutonio.
I primi passi li compì Henry Becquerel, che nel 1896 scoprì una "nuova radiazione" emessa dall'uranio. Poi, nel 1908, Marie Curie isolò il radio ed enunciò il concetto di radioattività. Nel 1932, sua figlia Irene scoprì la radioattività artificiale, vale a dire la possibilità di rendere radioattive anche sostanze che normalmente non lo sono, bombardandole con fasci di neutroni. Nel frattempo due scienziati di Cambridge erano riusciti a frantumare il nucleo dell'atomo, dimostrando l'equivalenza tra massa ed energia (E=mc2) teorizzata da Albert Einstein nel 1905.
Nel 1938, nel famoso Istituto di via Panisperna all'università di Roma, nove scienziati italiani eseguirono il primo esperimento di fissione nucleare (ma non riuscirono a capirne subito le implicazioni, perché avevano coperto l'uranio con un foglio di alluminio che schermava i forti impulsi radioattivi). Il gruppo era guidato da Enrico Fermi, e comprendeva tra gli altri Edoardo Amaldi, Emilio Segrè e Bruno Pontecorvo.
Nel 1939 Fermi approfittò del viaggio a Stoccolma, dove gli fu consegnato il premio Nobel, per fuggire dall'Italia e dalle nuove leggi razziali (sua moglie, Laura Capon, era infatti di origine ebraica). Tre anni dopo, Fermi fu scelto per il progetto Manhattan che culminò, il 2 dicembre 1942, nella costruzione della prima pila atomica. La pila di Fermi fu realizzata a Chicago: gli strati di uranio erano alternati con strati di grafite (che serviva a rallentare i neutroni per renderli più efficaci) mentre le barre di cadmio servivano come isolante. Nei primi secondi di funzionamento, prima che la reazione a catena venisse arrestata, la pila produsse 200 watt: l'energia di una semplice lampadina.
Immediatamente venne deciso di impiegare questa energia a scopi bellici: l'obiettivo era una bomba di concezione completamente nuova. Venne radunato un altro gruppo di scienziati, sotto la guida di Robert Oppenheimer, che lavorò al progetto per oltre un anno in un ranch di Los Alamos, in perfetto isolamento. Nel frattempo venivano approntate le strutture industriali: a destra in alto si vede l'impianto di Oak Ridge, nel Tennessee, dove furono realizzati alcuni componenti della prima bomba atomica.
Trinity, la prima bomba atomica sperimentale, esplose ad Alamogordo - nel deserto del New Mexico - il 16 luglio 1945: aveva una potenza di 20 kiloton (20 mila tonnellate di tritolo) e utilizzava come combustibile il plutonio.
La nuova arma venne subito impiegata in un'azione bellica: la bomba, che era stata battezzata Little Boy, "ragazzino", fu sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945, alle ore 8.16. Detonò a un'altezza di 600 metri sopra il centro della città, con la forza di 12.500 tonnellate di tritolo, e provocò oltre 60 mila morti. La sperimentazione, però, continuò: il 31 ottobre 1952 esplose la prima bomba termonucleare (chiamata anche bomba H), che sfruttava un combustibile completamente diverso: l'idrogeno. Come poligono sperimentale venne scelto l'atollo di Eniwetok, nel sud dell'oceano Pacifico. L'esplosione fu cinquecento volte più violenta di quella di Alamogordo. Negli anni seguenti, poi, l'efficienza delle armi atomiche venne aumentata ulteriormente: oggi una testata multipla può ospitare dieci cariche, ciascuna della potenza di 400 kiloton.
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