UNA VITA TRA GLI SCHERMI
Il modo di leggere ha sempre cambiato il modo di vivere. Anche oggi...
L'America è stata fondata sulla parola scritta. Trae le proprie radici da documenti come la Costituzione, la Dichiarazione d'Indipendenza e, indirettamente, la Bibbia. Il successo di questo Paese dipende dagli alti livelli di alfabetizzazione, dalla libertà di stampa, dalla fedeltà allo stato di diritto (scritto nei libri) e da una lingua comune a un continente. La prosperità e la libertà dell'America sono nate dalla cultura della lettura e della scrittura. Ma lettura e scrittura, come ogni tecnologia, sono dinamiche. Nell'antichità, spesso gli autori dettavano i loro libri. La dettatura produceva un insieme continuo di suoni, che gli scribi trascrivevano in una sequenza ininterrotta di lettere, "comenellalinguaparlata". Fino all'XI secolo, il testo scritto non prevedeva spazi tra le parole. Questa scrittura continua rendeva difficile la lettura; solo poche persone avevano la capacità di leggere libri ad alta voce. Saper leggere in silenzio era considerata una dote straordinaria, la scrittura un'abilità ancora più rara. Nell'Europa del XV secolo, solo un adulto di sesso maschile su venti sapeva scrivere.
ESPLOSIONE DI PAROLE Dopo l'avvento della macchina tipografica di Gutenberg, intorno al 1440, la produzione in serie dei libri cambiò il modo di leggere e scrivere. La tecnologia della stampa aumentò il numero di parole disponibili (da circa 50.000 parole dell'inglese antico al milione di parole odierno). Più scelte di parole ampliarono i concetti comunicabili. Più scelte di mezzi di comunicazione ampliarono gli argomenti di cui scrivere. Gli autori non dovevano comporre volumi dotti ma potevano "sprecare" libri poco costosi scrivendo di strazianti storie d'amore (il romanzo sentimentale fu inventato nel 1740); per pubblicare le proprie memorie non bisognava per forza essere un re. Si potevano scrivere libretti e opuscoli contrari alle opinioni comuni e, grazie a una stampa economica, anche le idee poco ortodosse potevano acquisire un'influenza tale da far tremare il trono di un sovrano o l'autorità del Papa. Nel tempo, il potere degli autori generò l'idea di autorità e alimentò una cultura della competenza. La perfezione si otteneva attraverso i libri e la parola scritta, che dettavano le regole. Le leggi erano infatti stilate in tomi ufficiali, i contratti registrati per iscritto e nulla aveva validità se non era messo nero su bianco. La pittura, la musica, l'architettura e la danza erano tutte attività importanti, ma il cuore pulsante della cultura occidentale era nelle pagine del libro. Nel 1910 tre quarti delle cittadine americane con oltre 2.500 abitanti aveva una biblioteca pubblica. Eravamo diventati il popolo del libro.
IL POPOLO DELLO SCHERMO Oggi le nostre vite sono illuminate da qualcosa come 4,5 miliardi di schermi digitali. Le parole sono migrate dalla pasta di legno ai pixel di computer, telefoni, portatili, console per giochi, televisioni, tabelloni e tavolette. Le lettere non sono più impresse su carta con l'inchiostro, ma si agitano leggere su una superficie trasparente in un arcobaleno di colori, veloci come un battito di ciglia. Gli schermi riempiono le nostre tasche, le valigie, i cruscotti, le pareti del soggiorno e degli edifici. Stanno lì, davanti ai nostri occhi, quando lavoriamo e sempre, qualsiasi cosa facciamo. Siamo diventati il popolo dello schermo. E naturalmente questi schermi onnipresenti hanno cambiato il modo in cui leggiamo e scriviamo.
DUE ONDATE DI SCHERMI I primi schermi che colsero di sorpresa la cultura, diversi decenni fa, i tubi catodici grandi e grossi della televisione, riducevano i tempi di lettura a un punto tale da dare l'impressione che per lettura e scrittura fosse scoccata l'ultima ora. Educatori, intellettuali, politici e genitori si preoccuparono molto del fatto che la generazione della tv non sarebbe stata in grado di scrivere. Ma i bei display interconnessi e sottili della seconda ondata hanno fatto scoppiare un'epidemia di scrittura, che continua tuttora a crescere. Dal 1980, il tempo dedicato alla lettura è quasi triplicato. Al 2008, il World Wide Web si è arricchito di oltre mille miliardi di pagine e il totale cresce di diversi miliardi al giorno. E ciascuna di queste pagine è stata scritta da qualcuno. Attualmente, ogni giorno, le persone comuni scrivono 1,5 milioni di "post" per la pubblicazione sui blog. Usando i pollici al posto della penna, i giovani che sono all'università o al lavoro, in ogni parte del mondo, scrivono complessivamente 12 miliardi di battute di spirito dai loro telefoni.
PAROLE FLUTTUANTI Ma qui non si tratta della lettura di libri. O di quotidiani. Questa è videolettura. Gli schermi sono sempre accesi e, diversamente da quanto accade per i libri, non smettiamo mai di guardarli. Questa nuova piattaforma è molto visiva e, gradualmente, fonde tra loro parole e immagini in movimento: le parole appaiono e scompaiono qua e là, fluttuano sulle immagini, rimandando ad altre parole o immagini. Non possiamo pensare a questo nuovo mezzo come a libri da guardare o a una televisione da leggere. Gli schermi funzionano sotto l'azione di un intenso flusso di dati. Visualizzare i dati è una nuova forma d'arte e leggere i grafici una nuova competenza. La cultura dello schermo richiede padronanza e scioltezza nella conoscenza e nell'uso di tutti i simboli, non solo delle lettere dell'alfabeto.
LETTURA ATLETICA E non richiede solo occhi. Il massimo dell'attività fisica durante la lettura di un libro consiste nello sfogliare le pagine o piegarne l'angolo per fare un segno. Gli schermi, invece, impegnano il corpo. Gli schermi "touchscreen" rispondono al tocco incessante delle dita. Nelle console per giochi come la Wii Nintendo, i sensori "vedono" e interpretano i movimenti di mani e braccia. Interagiamo con ciò che vediamo. Tra non molto gli schermi seguiranno i nostri movimenti oculari per vedere cosa stiamo osservando. Leggere diventa quasi un gesto atletico. Così come 5 secoli fa sembrava strano vedere qualcuno leggere in silenzio, in futuro sembrerà altrettanto strano leggere senza muovere il corpo.
INCROCI DI PENSIERI I libri funzionavano bene per sviluppare una mente contemplativa. Gli schermi invece stimolano un pensiero più utilitaristico. Un'idea nuova o un fatto non noto provocherà un riflesso a fare qualcosa: cercare un termine, chiedere un parere agli "amici" di schermo, creare segnalibri, interagire o comunicare la cosa su Twitter piuttosto che limitarsi a contemplarla. La lettura dei libri rafforza le nostre capacità analitiche. La videolettura favorisce la creazione rapida di modelli, l'associazione di idee e ci prepara a gestire migliaia di nuovi pensieri espressi ogni giorno. Gli schermi favoriscono l'azione più che la persuasione. La propaganda è meno efficace perché, se la disinformazione viaggia veloce, qui anche le smentite arrivano subito. Wikipedia funziona bene perché gli errori possono essere rimossi con un solo click. Nei libri troviamo una verità rivelata, sullo schermo creiamo la nostra verità pezzo a pezzo. Muovendo l'obiettivo di uno smartphone davanti al codice a barre di un prodotto, si possono avere informazioni sul prezzo e leggere i commenti di altri acquirenti.
MONDO IMMATERIALE È come se lo schermo potesse rivelare l'essenza immateriale degli oggetti. Più gli schermi portatili diventeranno leggeri e potenti, più saranno usati per svelare questo mondo immateriale. Tenendo in mano un "tablet" mentre camminiamo, potremo leggere sulle facciate di palazzi e negozi informazioni di ogni tipo: dove ci sono toilette pulite, dove acquistare quello che cerchiamo, dove sono i nostri amici. Entro 40 anni, attraverso uno strato "informativo" sugli occhiali, potremo leggere informazioni su tutto ciò che ci circonda. Siamo attorniati da schermi di ogni tipo: dagli Imax all'iPhone. Presto gli schermi saranno il primo posto dove cercare risposte, amici, notizie, significati, capire chi siamo e chi potremmo diventare.
[Kevin Kelly, 13 agosto 2010, per Focus 215]