di Luca Busani
Il cloud computing sta prendendo sempre più piede e ora, dopo il successo dei servizi di cloud storage, arriva la prima scheda grafica cloud. Nvidia GeForce Grid consente di ottenere un’ottima accelerazione 3D anche su smartphone e tablet.
"Aziende specializzate nel cloud gaming si sono già interessate alla tecnologia"
GPU e nuvole - Nei dispositivi mobili di ultima generazione non c’è spazio a sufficienza per un acceleratore grafico più performante? Nessun problema, allora sarà lo smartphone - o il tablet - a collegarsi alla GPU remota: insomma, se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. L’idea a dir poco rivoluzionaria di Nvidia è proprio questa: utilizzare la connessione dati integrata nei dispositivi per collegarsi a un server che contiene una super scheda grafica ed esegue i calcoli che le competono.
La piattaforma VGX - L’intero sistema è basato su una nuova piattaforma, che prende il nome di Nvidia VGX, costituita da quattro GPU Kepler con architettura a 28 nanometri in parallelo, 16 GB di memoria RAM e interfaccia PCI Express. Questa scheda può essere installata in server potentissimi che, grazie all’apposito software Nvidia USMs (User Selectable Machines), sono in grado di gestire fino a 100 utenti contemporaneamente, virtualizzando altrettanti desktop.
Il futuro del gaming - Probabilmente questi numeri non ti diranno nulla, ma devi sapere che queste prestazioni sono ben 10 volte superiori agli attuali standard di eccellenza. Nvidia, per ottenere questi risultati, si è avvalsa della collaborazione di Citrix, azienda leader nel settore della virtualizzazione, e la piattaforma VGX è soltanto il primo frutto di questo sodalizio: si tratta, infatti, di un sistema pensato per ambienti professionali, ma in futuro arriveranno nuove implementazioni, sviluppate appositamente per il cloud gaming.
C’è già la fila - Grazie a questa nuova generazione di GPU a distanza, non solo sarà possibile dotare di accelerazione 3D i sopraccitati dispositivi mobili, ma anche TV e ultrabook, che all’occorrenza potranno trasformarsi in console. A proposito di videogiochi, alcune compagnie specializzate nel cloud gaming, come OnLive, Gaikai, Playcast e Ubitus, hanno già manifestato un forte interesse per questa nuova tecnologia, perché garantirebbe loro latenze ancor più basse e un’efficienza di gran lunga superiore.
Il problema della distanza - Bisogna riconoscere che il vero tallone d’Achille di tutti questi servizi non è tanto l’architettura in sé, ma piuttosto la localizzazione dei server: attualmente, tutte queste aziende hanno sede negli Stati Uniti e il flusso di dati necessario per il collegamento è fortemente rallentato dalle distanze geografiche.
La riduzione dei costi e l’incremento delle prestazioni di queste nuove GPU Nvidia consentirà loro di estendere la copertura e di allargare, così, il bacino di utenza a qualsiasi schermo con un accesso a Internet, perfino a quello di uno smartwatch! (sp)