di Luca Forte
La Corte di Giustizia Europea ha emesso una sentenza che impedisce ai produttori di software di negare a un utente la vendita della licenza di un programma legalmente acquistato sul web. Una decisione che potrebbe sconvolgere il mercato della distribuzione digitale.
Decisione importante - Una recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea si è espressa a favore del mercato dell’usato. I giudici si sono pronunciati in merito a una causa che Oracle aveva intentato nei confronti di UsedSoft, una società tedesca colpevole di rivendere licenze acquistate dai clienti Oracle. Solo che secondo i giudici europei «chi sviluppa software non può opporsi a una successiva vendita di una regolare licenza di un programma acquistato via internet».
Rivoluzione annunciata - I giudici europei, insomma, hanno deciso di equiparare le regole dell’acquisto di un software “fisico” nei tradizionali negozi a quelle dell’acquisto online in versione digitale. Questo vuol dire i diritti sulla licenza venduta da chi ha sviluppato il software terminano al momento della vendita della licenza «dando al cliente il diritto di usare la copia per un periodo illimitato di tempo». Si tratta, insomma, di una cessione che sottintende un trasferimento di proprietà della licenza.
Retroattività - Il principio non sarà valido solo per tutti i software venduti dopo la sentenza, ma avrà un valore retroattivo visto che «il titolare dei diritti non ha la facoltà di opporsi alla rivendita di quella copia», e poco importa dove hai comprato il software o cosa dica l’eventuale contratto EULA, ossia l’accordo di licenza tra il fornitore del software e l'utente finale.
Nuove prospettive - La sentenza europea potrebbe rivoluzionare gli attuali store digitali come Steam, Xbox Marketplace o l’App Store, o chiunque venda programmi in formato digitale. È ancora presto per prevedere le contromosse che studieranno i grandi publisher per contrastare questa decisione, ma ricordiamo come il mercato dell’usato sia visto come uno dei principali nemici da sconfiggere da parte di molte software house.
La lungimiranza di Valve - Valve, il publisher che grazie a Steam ha rivoluzionato la politica di distribuzione su PC, com’è già successo in passato, ha anticipato tutti. Nelle scorse settimane, infatti, Gabe Newell - il fondatore della società di Seattle - aveva annunciato di aver assunto un economista per studiare l’implementazione del mercato dell’usato all’interno del suo store online. E se questo non vuol dire essere sempre un passo avanti… (sp)