di Luca Busani
Sony, dopo essersi avventurata con risultati alterni nel campo dei tablet, prova a sfondare in un nuovo settore e, così, lancia i suoi primi Ultrabook. I nuovi VAIO serie T potranno dare davvero del filo da torcere a MacBook Air e soci.
"È evidente che il termine di paragone più vicino sia il MacBook Air"
Una nuova sfida - Gli ultrabook rappresentano il futuro dei computer portatili e un’azienda come Sony, che vuole risollevarsi rapidamente dopo un momento d’appannamento, non può sottrarsi alla sfida. Non stupisce, quindi, che il colosso nipponico abbia deciso di prepararsi all’estate con una gamma ben collaudata di notebook sottili, leggeri e molto performanti. Per ora, la famiglia dei nuovi VAIO serie T è composta da un paio di modelli: scopriamo insieme caratteristiche tecniche e differenze.
Il termine di paragone - È evidente, fin dal primo sguardo, che il termine di paragone più vicino sia quel MacBook Air che nell’ultimo anno ha fatto la fortuna di Apple: scocca in magnesio e alluminio, batteria che offre fino a 9 ore d’autonomia e spessore ridottissimo. Anche le due diverse taglie del display sembrano confermare quest’impressione: il primo modello, denominato T11, ha uno schermo da 11,6 pollici, mentre il T13 ha una diagonale di 13,3.
Velocità elevatissime - Sony ha scelto di utilizzare processori Intel i3 e i5 di ultima generazione che, insieme ai supporti di memoria di tipo SSD, contribuiscono a contenere al massimo i consumi energetici: gli Ultrabook della serie T sono in grado di rimanere in standby fino a 90 giorni consecutivi. A proposito, grazie a queste tecnologie e alle innovative funzioni Rapid Wake + Eco, i computer possono riaccendersi dallo stato di ibernazione in pochi istanti ed eseguire l’avvio del sistema operativo in una manciata di secondi.
SSD e HDD - Le SSD ti spaventano, perché presentano ancora qualche limite in termini d’affidabilità e quantità di memoria? Non c’è problema: proprio per rispondere a questo tipo di esigenza, è stata creata la sottoserie Hybrid, che affianca una SSD a un hard disk di tipo classico e unisce i pregi d’entrambe le tecnologie, grazie al sistema iSRT (Intel Smart Response Technology) sviluppato da Intel: in questo modo, i tempi d’esecuzione rimarranno ridottissimi e lo spazio a nostra disposizione sarà sempre ampio e abbondante.
Una webcam di lusso - Il resto dell’hardware si conferma ad alti livelli. Ci sono tutte le connessioni che servono - dall’HDMI alla VGA, dall’USB 3.0 alla porta ethernet - mentre la webcam integrata, con sensore Exmor da 1,3 megapixel, scatta immagini e video in alta definizione.
Non è stato trascurato neppure il comparto audio con l’introduzione di due nuove tecnologie, xLOUD e Clear Phase, che rendono ogni suono - sia in ingresso che in uscita - sempre perfettamente udibile e nitido.
Un caricabatterie sempre con noi - Sony, conscia del prevalente uso in mobilità che verrà fatto di questi Ultrabook, ha aggiunto una funzione molto interessante: i prodotti della serie T, anche se spenti oppure in standby, potranno ricaricare i dispositivi collegati. In questo modo, grazie alla loro capiente batteria, potremo sacrificare un paio d’ore di autonomia per raddoppiare quella di smartphone e tablet in nostro possesso.
Software incluso - Ritornando al confronto iniziale con la casa di Cupertino, il software in dotazione risulta particolarmente ricco, proprio come nei rivali MacBook, grazie a una serie di suite preinstallate, pensate per multimedialità e ufficio. Ciliegina sulla torta, viene offerto in prova gratuita per 90 giorni un servizio antifurto che, utilizzando la tecnologia Intel Anti-Theft Service integrata nella scheda madre, protegge automaticamente i nostri dati in caso di accesso non autorizzato.
Non costano tanto - Il prezzo della nuova serie T di Sony va da 699 euro per il modello entry level a 899 euro dell’attuale top di gamma. Costi tutto sommato contenuti, che mal celano qualche piccola lacuna: innanzitutto, i display - soprattutto quello più grande - per quanto belli e leggibili hanno comunque una risoluzione modesta, che non supera i 1.366 x 768 pixel. In secondo luogo, a questo punto dell’anno, sarebbe stato forse opportuno attendere un altro mese e adottare i processori Intel Ivy Bridge, che avrebbero offerto prestazioni ancora più elevate e la possibilità d’aggiungere una porta Thunderbolt. Ora non resta che aspettare le contromosse di Apple, che dovrebbero arrivare entro il mese prossimo. (sp)