di Luca Busani Siamo ufficialmente entrati nell’era post-PC. Non sono più solo Apple - e il compianto Steve Jobs in particolare - a pensarlo, ma anche i dirigenti di Sony che hanno in programma grandi cambiamenti per rilanciare l’azienda giapponese nel nuovo mercato tecnologico.
"La nuova struttura commerciale sarà basata soprattutto sui dispositivi mobili"
Inizia l’era Hirai - Il prossimo 1° aprile - e non si tratta di un pesce - Kazuo Hirai subentrerà ufficialmente al posto di Sir Howard Stringer alla guida del colosso giapponese. La nomina del nuovo presidente e CEO, a essere precisi, è avvenuta lo scorso mese di febbraio ed è stata dettata dall’urgente bisogno di una svolta in casa Sony. L’azienda è diventata, d'altra parte, così grande da rischiare l’implosione sotto il suo stesso peso - economico - se non dovesse riuscire a tornare ai fasti di un tempo.
Un anno da dimenticare - I numeri di cui si è parlato in occasione della nomina di Hirai sono a dir poco preoccupanti. Le perdite del gigante dell’elettronica avrebbero raggiunto la cifra record di 2 miliardi di dollari e mai come ora si è sentita la necessità di unire gli sforzi di tutte le sue divisioni. Ai tempi di Stringer, in effetti, la struttura aziendale è stata vittima di una frammentazione forse eccessiva, a cui la nuova dirigenza vuole porre rimedio. “1” è infatti il nome scelto per il programma di partnership commerciale appena avviato, e già questo è piuttosto indicativo.
Un glorioso passato - Sony, prima dell'arrivo di Stringer, era stata guidata da Nobuyuki Idei, che si mosse in diverse direzioni, con acquisizioni a destra e a manca. È in quegli anni, fu creata la joint-venture con la casa discografica BMG, venne acquistata la Metro-Goldwyn-Mayer e iniziò il sodalizio con Ericsson per le telecomunicazioni. Quando Idei venne sollevato dall’incarico nel 2005, Sony non era più un’azienda fondata unicamente sull’elettronica di consumo, ma piuttosto sulla creazione e distribuzione di contenuti multimediali.
Dalle stelle alle stalle (o quasi) - Il paradosso è che 7 anni fa Sony sarebbe stata certamente l’azienda più attrezzata per affrontare l’era post-PC, mentre ora è stata superata da Apple e Samsung che, di fatto, sono diventate le regine del mercato hi-tech. L’unica cosa che ha continuato a funzionare a dovere in tutti questi anni è stata la divisione PlayStation: non è un caso, quindi, che lo stesso Hirai l’abbia diretta per un lustro. Il manager giapponese, evidentemente, dev’essere stato considerato una sorta di ancora di salvezza.
Cardini number One - La nuova struttura commerciale denominata “1” verrà costruita intorno a tre cardini - mobilità, intrattenimento e grafica digitale - che contraddistinguono l’era post-PC. Kunimasas Suzuki, l’attuale vicepresidente esecutivo della divisione prodotti “consumer”, dovrà supervisionare questa unificazione di modelli e interfacce, allo scopo di rendere più uniforme e piacevole l’esperienza dei clienti, con una particolare attenzione verso il settore mobile. La volontà di Sony di puntare con decisione in questa direzione è testimoniata dalla scelta di abbandonare la partnership con Ericsson e di correre da sola nel campo degli smartphone.
La sfida di Sony - La “vecchia” Sony, in pratica, è morta e sepolta perché con Hirai nasce una nuova azienda, che si pone come obiettivo principale l’interpretazione delle esigenze degli utenti di una nuova era tecnologica. Steve Jobs in persona, appena quindici anni fa, indicò Sony come modello da raggiungere e superare e, alla fine, Apple ce l’ha fatta: adesso vediamo se Hirai sarà all’altezza della sfida. (sp)