L’acqua non fa bene agli hard disk! Non solo dal punto di vista tecnico, ma anche economico: questi dispositivi stanno subendo una impennata dei prezzi, in particolare quelli portatili. La causa sono le alluvioni che hanno colpito la Thailandia lo scorso mese.
Questi fenomeni climatici possono causare danni inimmaginabili – abbiamo ancora davanti agli occhi la devastazione di Genova e delle Cinque Terre – e il Paese del Sud Est asiatico è stato colpito da un tifone e dalle piogge monsoniche. Una catastrofe che ha messo in ginocchio la Thailandia: centinai i morti, milioni di senza tetto e oltre 14mila industrie costrette a chiudere!
Il mondo dell’elettronica e le sue fabbriche sono tra le realtà più colpite. Intorno a Bangkoke dintorni vengono fabbricati quasi tutti dischi fissidel mondo e, a causa della chiusura forzata degli stabilimenti, i loro prezzi stanno lievitando vertiginosamente. Marchi leader nel settore, come Western Digital e Seagate, si sono ritrovati con il 75 per cento della produzione ferma e non sembrano più in grado di rispondere adeguatamente alle richieste di mercato.
L’offerta si è così ridotta del 30 per cento, provocando un immediato aumento dei prezzi di vendita, che va dal 10 al 20 per cento: i dischi rigidi da 1 TB sono tornati sopra ai 100 euro e in futuro non saranno esenti da rincari neppure i computer. Il rischio speculazione è dietro l’angolo e alcune importanti catene americane hanno già provveduto a imporre il limite d’acquisto di un pezzo per cliente. La situazione potrebbe peggiorare nei mesi a venire, perché secondo le stime la produzione interna thailandese non tornerà a pieno regime prima della primavera 2012.
Non sono stati colpiti solo glihard disk: anche Nikon è stata danneggiata dalla catastrofe e a breve il listino delle sue fotocamere potrebbe subire un’analoga impennata, mentre il lancio dei nuovi prodotti - come l’attesissima D800 - verrà sensibilmente ritardato.
L’unico marchio che sembrerebbe immune agli effetti del cataclisma è Apple, che ormai ha deciso di puntare con decisione sulla tecnologia SSD: questo tipo di memoria viene fabbricato quasi esclusivamente tra Cina e Corea, pertanto non dovrebbe essere soggetto a variazioni. Anzi, grazie al contributo della rivale Samsung, che sta lavorando sodo per sviluppare SSD sempre più capienti ed economiche, i prezzi dei MacBook potrebbero essere gli unici ad abbassarsi o, quantomeno, a non alzarsi.
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