› Papyrus Beta
› Categoria:
› Prezzo:
19/05/2012
› Lingua:
› Sviluppatore:
› Android:
di Luca Busani
C’è chi guarda con diffidenza al pennino e chi, invece, ha apprezzato il suo ritorno nel Galaxy Note: sono poche, però, le app per Android che lo sfruttano a dovere. Papyrus Beta è appena nata e già punta a diventare il riferimento per la categoria.
Il Galaxy Note è stato uno dei dispositivi più discussi dell’ultimo anno, perché decisamente superiore alla media per dimensioni, per nulla tascabile e - solo apparentemente - poco maneggevole. Con questo smartphone, inoltre, Samsung ha cercato di riportare in auge il vecchio pennino: una scelta quasi paradossale, se consideriamo che questa tecnologia era stata accantonanta proprio perché i display erano cresciuti a sufficienza per misure e sensibilità.
Il mercato ha, però, dato torto ai detrattori di Samsung e il Note ha avuto finora un grande successo. Ciò nonostante, il numero di app sviluppate da terze parti in grado di sfruttare appieno il potenziale della sua S Pen è quasi pari a zero. Papyrus è sicuramente il software più riuscito sotto questo punto di vista, perché ha portato la flessibilità della scrittura a mano libera e del sistema operativo Android in un bel taccuino virtuale, che ricorda tanto Evernote.
Quest’app è nata solo da pochi giorni ed è ancora in fase di beta testing, ma può essere già scaricata gratuitamente dal market Google Play. La sua interfaccia è molto semplice e si integra a perfezione con lo stile di Android Ice Cream Sandwich, denotando una particolare attenzione per la leggibilità anche nei dispositivi più compatti. Già, perché Papyrus non è compatibile solo con il Galaxy Note, ma bensì con quasi tutti gli smartphone prodotti nell’ultimo anno.
Per garantire la compatibilità più assoluta e la stessa semplicità d’uso anche nei dispositivi non dotati di pennino, al primo avvio viene richiesto espressamente all’utente se farà uso di uno strumento di puntamento, oppure si avvarrà soltanto delle proprie dita. Dopodiché possiamo passare direttamente alla scrittura, creando un nuovo taccuino e, all’interno di questo, tutte le pagine che ci occorrono per prendere i nostri appunti.
L’editor delle note è tanto essenziale quanto completo: offre vari livelli di undo, la possibilità di impostare larghezza, colore e tipo di tratto e in ogni pagina possiamo intervenire con i classici comandi taglia, copia e incolla. È, inoltre, estremamente facile scorrere il contenuto delle note, usando due dita per lo scroll, mentre tutte le altre funzioni possono essere a loro volta eseguite mediante una serie di gesture.
Per completezza, ti ricordiamo che Papyrus riconosce la S Pen di Samsung, ma anche la Scribe Pen di HTC - inclusa con il Flyer - e lo stilo creato da Lenovo per il suo ThinkPad Tablet, nonché le tue dita, come ti abbiamo anticipato sopra. Di ogni dispositivo è in grado di rilevare le differenze nella pressione esercitata sul display e di adeguare in modo proporzionale lo spessore del segno tracciato, come se fosse una vera penna.
Le note così generate possono, poi, essere organizzate, archiviate e marchiate - con un sistema di stelline che tanto piacerebbe a Google - ed eventualmente sincronizzate con il proprio account Evernote. Allo stesso modo, le pagine dei taccuini possono essere trasformate in file PDF, per essere condivise e stampate con maggior facilità, oppure inviate via email ad amici e colleghi di lavoro. Il bello è che, stando a quanto sostengono gli sviluppatori stessi, questo è soltanto l’inizio: prima della versione definitiva di Papyrus, arriveranno tante altre novità.