di Luca Busani
Google non è la sola che sta pensando a un paio d’occhiali che sfruttino la realtà aumentata. Anche Oakley, azienda leader dell’ottica, sta preparando un "paraocchi" analogo, che a breve vedremo indossare da alcuni testimonial del mondo dello sport.
"A differenza del progetto di Google, Oakley punterà molto sul design"
Tutti pazzi per il Project Glass - Il Project Glass che stanno sviluppando a Mountain View ha fatto parecchio discutere nelle ultime settimane, un po’ perché sembra eccessivamente futuribile e un po’ perché tutti in fondo vorremmo provare questa realtà aumentata. Certo è che Google vuole investire mezzi e risorse per realizzare quanto prima questa geniale intuizione, anche se il campo dell’ottica non le appartiene.
I primi occhiali hi-tech - Oakley, al contrario, padroneggia già alla perfezione questo settore, usando lenti di altissima qualità e materiali all’avanguardia, e non se la cava male neppure con l’hi-tech, poiché non è nuova a esperimenti di questo tipo: da anni, esiste la serie di occhiali da sole Thump, che integrano nelle loro stecche un lettore MP3, mentre più recentemente è arrivata la gamma Razrwire, con auricolare Bluetooth incorporato. Il CEO dell’azienda californiana, Colin Baden, ha annunciato di volersi superare, lanciando un nuovo modello che svolgerà le stesse funzioni di un telefonino, senza doversi necessariamente collegare a un telefonino.
Stesse funzioni, design migliore - La notizia è apparsa sul sito d’informazione finanziaria Bloomberg: in un’intervista esclusiva, il manager dell’azienda - sussidiaria del nostrano gruppo Luxottica - ha fatto espressamente riferimento al sopraccitato Project Glass di Google. D’altronde, non dobbiamo stupirci, visto che il progetto in questione dovrebbe portare alla creazione di un paio d’occhiali che potranno essere comandati vocalmente in stile Siri, proietteranno tutte le informazioni direttamente sulle lenti e, soprattutto, avranno un design decisamente accattivante.
Gli occhiali danno carattere al viso - Oakley, sul terreno del design, può certamente fare la differenza su Google. Nell’intervista, è lo stesso Baden ad affermare che gli accessori che la gente indossa danno carattere e personalità al viso. Pertanto è facile immaginare che il progetto possa culminare con il lancio di qualcosa che valga la pena d’essere indossato sempre. Questi occhiali, inoltre, non escluderanno l’uso del cellulare, ma all’occorrenza lo integreranno, utilizzando la classica connessione Bluetooth.
Appuntamento a Londra? - A differenza di Google, per ora Oakley vuole tenere segreto il suo progetto e i test proseguiranno all’interno dei laboratori.
Non è ancora chiaro il tipo di informazioni che verranno mostrate sulle lenti: difficilmente verrà concessa la possibilità d’usare come sistema operativo Android e ancor più difficilmente Google collaborerà per portare le sue applicazioni sulla piattaforma rivale. Sappiamo soltanto che, almeno all’inizio, questi occhiali verranno indossati da alcuni atleti, che svolgeranno la funzione di testimonial: appuntamento, quindi, alle prossime Olimpiadi di Londra? Chissà... (sp)
Occhiali di Google... cosa potrebbe andare storto?