L’incertezza ha da sempre contraddistinto la vita commerciale di Surface, l’interfaccia multimediale touchscreen su maxischermo, ideata da Microsoft quasi 10 anni fa. Dopo l’entusiasmo iniziale, infatti, ha subito una brusca frenata e ha quasi rischiato di finire nel dimenticatoio, a causa dei costi troppo elevati, ed è riuscita ad affermarsi solo in un secondo tempo, quando è stata adottata in alcuni studi televisivi e nei locali pubblici, come pub, negozi, ristoranti e karaoke bar. Ciò nonostante, si tratta di una tecnologia che è sempre rimasta alquanto distante dal successo delle masse e certamente non ha dato ancora i frutti che a Redmond speravano.
A sorpresa, però, al CES 2011 ne è stata presentata una nuova versione, denominata Surface 2.0 e Microsoft ha cercato di fare chiarezza sul futuro di questo sistema. È chiaro che la sua diffusione continuerà a essere piuttosto limitata, a causa dei prezzi impopolari e del software sviluppato appositamente per l’uso commerciale, ma Ballmer e soci contano comunque di farlo diventare pressoché ubiquitario, quantomeno per quanto riguarda gli esercizi pubblici in generale. Il modello che è stato mostrato a Las Vegas agli addetti ai lavori è basato su una piattaforma hardware realizzata da Samsung, costituita da un display 40’’ Full HD, una CPU AMD Athlon II X2 da 2,9 GHz ed un acceleratore grafico Radeon HD 6700M; il SUR-40 - questo è il suo nome - è nettamente più sottile e leggero del suo predecessore e pertanto può essere tranquillamente installato a parete.
Un notevole passo avanti è stato compiuto anche nell’ambito degli input: la superficie multi-touch che copre lo schermo è, infatti, in grado di riconoscere fino ad una dozzina di “tocchi” contemporaneamente e d’identificare forme e testi, proprio come un gigantesco scanner con software OCR integrato. Infine, l’interfaccia è stata perfezionata, a partire dalle interazioni con gli oggetti che vengono appoggiati sopra al display, fino agli applicativi preinstallati che non fanno rimpiangere i migliori tablet PC. Al contrario, suona piuttosto strano che un colosso del calibro di Microsoft disperda energie e risorse, portando avanti lo sviluppo di tre diversi sistemi operativi touchscreen - Windows 7, l’ormai imminente 8 ed appunto Surface 2.0 - allo stesso tempo e non decida, invece, di unire le proprie forze nella realizzazione di uno soltanto, che riesca a supportare le più disparate piattaforme hardware.
Per il bene di Microsoft, speriamo di venire smentiti quanto prima, ma abbiamo la vaga sensazione che il rischio dell’ennesima incomprensione sia davvero alto e che, prima di vedere nei ristoranti italiani un menu à la carte interattivo di questo tipo, di tempo ne dovrà passare ancora parecchio.