
Si tratta in pratica di una stringa che identifica univocamente una risorsa che può essere un indirizzo Web (e in questo caso si chiama Url), un documento, un'immagine, un indirizzo di posta elettronica.
Deep Shot, che richiede l'installazione di un software su computer e telefono, identifica tramite la foto, l'applicazione aperta sullo schermo (la mappa, ma anche Yelp, una sorta di Pagine gialle americano) ed estrae l'Uri corrispondente.
Ovviamente per allargare la diffusione di questo sistema, sarà necessario che altre applicazioni permettano di riconoscere il codice, arrivando se possibile a un linguaggio condivisibile. “Penso che le grandi compagnie, compresa Microsoft, possano riconoscere l'importanza di rendere accessibili i dati”, ha detto Jeff Nichols, un ricercatore del laboratorio Ibm dedicato ai telefoni cellulari.
Purtroppo la standardizzazione è il problema attuale dei dispositivi elettronici. Basta pensare agli alimentatori dei telefoni e dei computer per capire quale sia stato, almeno in precedenza, l'interesse ad evitare la confusione. Probabilmente dunque, Deep shot resterà legato solo al dialogo con il web, mentre sarà più difficile che possa “parlare” con altri tipi di programmi.