di Luca Busani
Windows manda in pensione Live Messenger e punta tutto su Skype. Questa è in buona sostanza l’idea che ha in mente Microsoft per il futuro delle telecomunicazioni via Internet. E intanto nel Regno Unito sono arrivate le prime schede prepagate Skype.
"Nei negozi inglesi sono arrivate le prime tessere prepagate Skype"
C’era una volta Microsoft - E pensare che proprio Microsoft nel lontano 1999 ebbe la geniale idea di lanciare MSN Messenger Service, un sistema di messaggistica istantanea via web per comunicare con amici e parenti in tutto il mondo. Tre anni dopo, gli stessi programmatori svedesi che avevano già ideato Kazaa, una delle prime piattaforme “pirata” per lo scambio di file di ogni tipo, film compresi, ebbero un’altro colpo di genio e svilupparono Skype, un client VoIP per telefonare sfruttando la connessione dati del computer.
C’è chi scende e c’è chi sale - Queste due realtà, almeno all'inizio, rispondevano a esigenze diverse, che di fatto hanno permesso loro di coesistere (più o meno pacificamente) per un intero decennio. MSN, dopo il picco del 2007, però, ha registrato una battuta d’arresto, vuoi perché la concorrenza si era fatta più agguerrita - con i vari Google Talk, ICQ e, soprattutto, l’emergente Facebook - vuoi perché l’interesse per questo tipo di tecnologie si era leggermente affievolito. Skype, parallelamente, ha continuato a crescere sempre, sia per traffico che per numero di utenti.
Un investimento storico - Per la nota piattaforma VoIP l’exploit è arrivato, invece, nel 2011, dopo un incremento sorprendente legato al boom del mercato degli smartphone: è stata proprio Microsoft a voler investire 8 miliardi e mezzo di dollari per acquistarla da un gruppo di imprenditori americani che, a loro volta, l’avevano rilevata da eBay. Una scelta importante, dettata dalla duplice esigenza di riempire un “buco” tecnologico nell’offerta del gruppo di Redmond e di rilanciare il sistema operativo Windows Phone attraverso l’integrazione di novità hi-tech.
Non c’è spazio per entrambi - Nell’arco di tutti questi anni, mentre MSN è rimasto pressoché immutato - è stato cambiato solo il nome in Windows Live Messenger - Skype si è arricchito notevolmente e, oltre alle chiamate, ha iniziato a offrire le stesse funzioni di messaggistica istantanea - con tanto di emoticon e allegati di ogni tipo - che hanno fatto la fortuna del software “rivale”. le due piattaforme, in pratica, col passare del tempo hanno iniziato a ostacolarsi a vicenda, quindi non è una sorpresa la scelta di Microsoft di voler abbandonare il suo primogenito a tutto vantaggio di Skype.
La fusione degli account - A essere precisi, manca ancora l’ufficialità ma, stando alle indiscrezioni raccolte dalla celebre rivista online The Verge, Windows Live Messenger avrebbe i giorni - o quantomeno i mesi - contati. Rumors a parte, un indizio abbastanza esplicito ce l’ha dato la stessa Microsoft che ha sviluppato una splendida app su misura per il neonato Windows 8 e ha iniziato addirittura a unire gli account WLM con quelli Skype, almeno per quanto riguarda la fase d’accesso.
Skype e Apple - Un altro tassello arriva dal mondo Apple, apparentemente così distante eppure sempre così importante: insieme alla suddetta applicazione nativa per Windows 8, è stata rilasciata una nuova versione di Skype per OS X, mentre lo sviluppo di Windows Live Messenger in ambiente Mac è ormai fermo da mesi e, con ogni probabilità, adesso verrà del tutto abbandonato.
Arrivano le tessere prepagate - Nel frattempo, per estendere l’uso di Skype anche agli utenti che non possiedono - o, comunque, non si fidano a usare - la carta di credito, Microsoft ha deciso di distribuire nelle principali catene di elettronica del Regno Unito delle schede prepagate, nei tagli da 10 e 20 sterline, utilizzabili per telefonare attraverso la sua piattaforma VoIP. Non si tratta di una novità assoluta, perché tessere analoghe sono in vendita già da tempo in Messico e, a breve, arriveranno in tanti altri paesi, Italia compresa.
Cambiamenti radicali - Microsoft ha deciso davvero di voltare pagina e di prendere di petto l’era post-PC: dopo la vecchia interfaccia di Windows, con tanto di pulsante “Start”, ora è l’instant messenger per eccellenza a farne le spese. Secondo il gigante di Redmond, il futuro è fatto di ultrabook, tablet e smartphone che comunicheranno tra loro facendo a meno delle classiche reti telefoniche, grazie ad applicativi come Skype. D’altronde, anche Apple la pensa allo stesso modo: tra iMessage e FaceTime, gli iDevice offrono le stesse funzioni gratuitamente. Non è chiara, invece, la posizione di Google: a Mountain View evidentemente preferiscono la vista all’udito. (sp)