Ogni risposta trovata dalla scienza genera almeno due domande. E se l'ignoranza è data dal divario fra domande e risposte...
Al giorno d'oggi l'informazione è "l'entità" con il maggior tasso di crescita: dieci volte più veloce di qualsiasi altra cosa, naturale o artificiale, sul nostro pianeta. Hal Varian, un economista di Google, e io abbiamo calcolato che si espande del 66% l'anno già da molte decadi.
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# 24/6/2010: La foresta delle menti # 13 generazioni # 13/8/2010: Una vita tra gli schermi # Dio? L'ha trovato Darwin # 29/12/2010: La tecnologia siamo noi # Dove va la tecnologia? # 26/1/2011: L'espansione dell'ignoranza |
Per comprendere questa esplosione basta confrontare questi dati con il tasso di crescita dei "secondi classificati", come il cemento o la carta, che sono mediamente al 7% annuo.
L'espansione dell'informazione è sotto i nostri occhi. Meno visibile, più difficile da rintracciare, ma ugualmente esplosiva è l'espansione della conoscenza. Il numero degli articoli scientifici pubblicati ogni anno è cresciuto continuamente negli ultimi 50 anni, mentre negli ultimi 150 è aumentato il numero annuo di richieste di brevetti. Basta un rapido calcolo per capire che anche la conoscenza sta crescendo a velocità esponenziale.
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Il paradosso della scienza, tuttavia, è che ogni risposta dà vita ad almeno due nuove domande. Più risposte significa più domande. Telescopi e microscopi aumentano non solo quello che sappiamo, ma anche quello che non sappiamo.
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In questo modo anche se la nostra conoscenza aumenta esponenzialmente, le domande aumentano in modo ancora più rapido e, come ci insegna la matematica, la differenza tra due curve esponenziali è anch'essa una curva esponenziale. Il divario tra domande e risposte è la misura della nostra ignoranza, e cresce a ritmo esponenziale. In altre parole: la scienza è un metodo che principalmente ci procura ignoranza, piuttosto che conoscenza.
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O per dirla in altre parole, non abbiamo ancora raggiunto il massimo livello di ignoranza possibile.