Intel torna sulla questione del prezzo degli ultrabook e chiede la partecipazione di tutti per battere i MacBook Air di Apple. Ma cosa si aspetta il colosso dei microchip dal promettente settore degli “ultraleggeri”? Sono le parole di Navin Shenoy - Vice President Sales and Marketing e General Manager di Intel per l’area Asia-Pacifico - a riassumere il concetto: “Anche se regalassimo i nostri processori anzichè venderli, non riusciremmo a portare il prezzo degli ultrabook ai livelli che vogliamo davvero”.
“Serve l'aiuto di tutti per battere gli Apple MacBook Air”
Giù a 200 dollari - L’ultrabook nasce per fare concorrenza al MacBook Air di Apple - che costa circa mille dollari - ma Intel non sembra affatto contenta del livello di prezzo raggiunto finora da Acer (899 dollari). Il colosso dei processori fa appello ai produttori - e a tutti i soggetti coinvolti nel progetto degli ultrabook - per arrivare sul mercato a 699 dollari, e per farlo in tempi possibilmente brevi.
Prospettive ambiziose - Il concorrente del MacBook Air ha una missione quasi impossibile: raggiungere il 40% del mercato dei PC nella fascia consumer entro la fine del prossimo anno. Solo così Intel potrà dichiararsi soddisfatta di tutti gli investimenti fatti nel segmento degli ultrasottili e, soprattutto, cominciare a guadagnarci sul serio. La missione dell’ultrabook, che già sembra molto ardua, è in realtà ancora più difficile: per raggiungere l’obiettivo deve vincere la sfida con i tablet PC e, nel frattempo, allargare il mercato conquistando la simpatia di nuovi utenti.
Sogno impossibile? - Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, basta ascoltare Navin Shenoy per capire la strategia da seguire: “l’obiettivo è ambizioso, ma tanto per cominciare il prezzo deve iniziare a scendere”. Intel - che ha appena presentato stime di bilancio superiori alle attese di Wall Street sulla scorta della maggior richiesta proveniente soprattutto dalla Cina - non vuole assolutamente perdere questa sfida. Il punto è che al momento l’obiettivo non è raggiungibile con il solo sforzo di Intel. È necessario, insomma, cambiare “l’ecosistema” degli ultrabook che include tutti, dai produttori ai rivenditori, a chi assembla i componenti. Ce la farà Intel a convincere tutti i partner a ridurre i guadagni per tenere a galla il nuovo ultraleggero? (sp)