È un’importante rivoluzione tecnologica: i nuovi transistor per chip a 22 nanometri, denominato tri-gate, offrono una combinazione senza precedenti di risparmio energetico e miglioramenti prestazionali.
“I transistor tri-gate 3D a 22 nm, offrono prestazioni a bassa tensione fino al 37% più elevate rispetto ai transistor bidimensionali”
Piccolissimi - Dopo l'invenzione dei transistor in silicio, avvenuta oltre 50 anni fa, è il momento della svolta: Intel produrrà dei transistor dotati di una struttura tridimensionale - chiamati tri-gate - con un processo di produzione a 22 nanometri (nm) in un chip Intel conosciuto con il nome in codice “Ivy Bridge”. Una rivoluzione che non solo interesserà i computer, i telefoni cellulari e dispositivi elettronici di largo consumo, ma anche i controlli elettronici disponibili all’interno di automobili, aeromobili, elettrodomestici, dispositivi medici e migliaia di altri dispositivi di uso quotidiano.
Consumi ridotti - I transistor tri-gate 3D rappresentano una re-invenzione del transistor e consentono di mantenere il ritmo della legge di Moore (cioè il principio per cui la potenza dei chip raddoppia ogni due anni circa), incrementando funzionalità e prestazioni, riducendo i costi. I nuovi chip operano a una tensione inferiore e con una minore dispersione di elettricità per offrire una migliore combinazione di prestazioni ed efficienza energetica rispetto ai precedenti transistor. I transistor tri-gate 3D a 22 nm, infatti, offrono prestazioni a bassa tensione fino al 37% più elevate rispetto ai Sandy Bridge e li rende perfetti per l'uso in piccoli dispositivi mobili, che consumano meno energia per l'attivazione e la disattivazione delle funzionalità.