Apple Siri, l’assistente vocale di iPhone 4S, ha parlato e fatto molto parlare di sé. Google si prepara al contrattacco perché Siri rappresenta una vera minaccia al suo business vitale: la ricerca da smartphone e tablet.
“Apple Siri minaccia il settore della ricerca mobile di Google”
Tante domande - Una volta placato lo stupore, le critiche e le lodi per Siri, l’assistente vocale dell’iPhone 4S, si saranno placate, arriva il momento delle domande sul suo potenziale rivale. E tutti gli occhi, e soprattutto le orecchie, sono rivolti verso Google. I blog Android and Me sostiene che BigG sia al lavoro per migliorare il riconoscimento del parlato naturale del suo Voice Actions e, tenetevi forte, il nome in codice del progetto si chiamerebbe Majel che sta per Majel Barrett-Roddenberry, l’attrice che ha dato la voce al computer della Federazione di Star Trek. I ragazzi di Mountain View, in fatto di nomi, sono fenomenali…
Lingua madre - Sarà fenomenale anche il loro rivale di Apple Siri? Se adesso Voice Actions risponde a domande specifiche, e concordate in anticipo, come “manda messaggio a” o “vai a”, in futuro dovrebbe essere più “elastico” e comprensibili come l’assistente vocale dell’iPhone 4S. Insomma, essere in grado di capire e interagire con un linguaggio meno “robotico”. Mountain View starebbe lavorando alla trasformazione nel super laboratorio segreto Google X diretto dal co-fondatore Sergey Brin in persona, un lab neanche tanto segreto visto che ne aveva già parlato The New York Times.
Pappa pronta - Ma sarà vera tutta questa frenesia di Mountain View per battere Siri? Sì, e avrebbe anche molto senso. Google vive di pubblicità, e l’assistente vocale di Apple rappresenta una minaccia “parlante” nel settore della ricerca mobile. È un po’ come se Google avesse preparato la colazione, pranzo e cena, e Siri stesse mangiando tutto a sbaffo senza pagare il conto. La ricerca su smartphone, tablet e computer portatili, con i relativi annunci di ricerca, è un mercato che frutta a Google un miliardo di dollari l’anno.
Parole di minaccia - La ricerca vocale di Google è disponibile su iPhone e sui dispositivi Android dal 2008 e da allora il servizio è stato ampliato a 29 lingue supportando gli accenti di 37 paesi, inclusi quelli del Medio Oriente. Voice Actions, per impartire semplici comandi di navigazione, invio degli sms e ed effettuare chiamate dagli smartphone è più recente perché risale all’agosto 2010. Come Siri, anche Voice Actions permette di chiamare aziende e contatti, inviare SMS ed e-mail, ascoltare musica e navigare sul web parlando al proprio telefono.
Ma, mentre l’assistente di Google riconosce solo comandi predefiniti, Siri riconosce il parlato naturale e va oltre i contesti “standard”: ti dice se ti serve l’ombrello, per esempio, dopo aver consultato il meteo. Diciamo che Siri rappresenta una vera minaccia per il “core business” di Mountain View.
Silvia Ponzio
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