Quattro milioni di pannelli solari su di una superficie di 26 chilometri quadrati erogano 850 megawatt di elettricità e soddisfano i bisogni di circa 200.000 famiglie: è la carta di identità del parco solare Longyangxia Dam, il più grande al mondo, in Cina.
I lavori di costruzione sono iniziati nel 2013 e sono terminati da poche settimane, per un costo complessivo di circa 850 milioni di euro: 1.000 euro per kilowatt di potenza nominale può sembrare una enormità, ma in realtà non è così. Per fare un confronto, in Italia, anche dopo il crollo dei prezzi di questi anni, una centrale di questo genere verrebbe comunque a costare circa 3000 euro per kilowatt.
La Cina, però, è diventato uno dei Paesi più importanti al mondo nella costruzione di celle fotovoltaiche e si suppone che i costi per progetti di interesse nazionale possano essere tenuti ai valori più bassi.
Progetti luminosi. Essendo un fotovoltaico puro, la centrale è stata accoppiata a una delle turbine idroelettriche della vicina centrale sul fiume Huang Ho (il Fiume Giallo) a integrazione di picchi di richiesta e anche per compensare le normali intermittenze di questa tecnologia. L'impianto avrà comunque un problema di non poco conto: la pulizia dei pannelli, che in un'area desertica come quella richiederanno numerosi interventi l'anno per mantenere alta l'efficienza.
Problemi a parte, «investire in energia pulita è molto importante, se vogliamo mantenere gli obiettivi del trattato di Parigi, la COP21», afferma Xie Xiaoping, responsabile per lo sviluppo dell'energia elettrica cinese.
È un passo importante per un Paese che annovera alcune delle città più inquinate al mondo, ma che vuole ripulirsi dalla sua cattiva fama anche con nuove politiche ambientali. Quanto fin qui realizzato è solo l'inizio: entro il 2020 il Governo cinese vuole produrre almeno 110 gigawatt di energia dal Sole (tanto quanto diverse centrali nucleari) e 210 gigawatt di energia dal vento.
In Europa. Non è forse questa la strada da seguire ovunque si possa ottenere molta energia dal Sole, a partire dall'Italia, per quanto ci riguarda?
In effetti, rispondere non è semplice come ci piacerebbe che fosse. Una centrale come quella cinese, per esempio, occupa una superficie più o meno pari a un settimo di Milano: 26 km quadrati... Non molto, ma non c'è così tanto spazio libero (e in posizione "solare" favorevole) che non sia già sfruttato dall'agricoltura, dall'industria o a scopo abitativo.
Impianti di dimensioni simili a quello cinese sono oggettivamente difficili da realizzare in Europa. Una possibile alternativa sono i mega impianti nel Sahara... Ma in questo caso sui problemi tecnici prevalgono quelli geopolitici.
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