Annunciato da Apple come una vera rivoluzione nel settore del video editing professionale, Final Cut Pro X non ha riscosso il successo sperato, anzi ha scatenato l’ira degli utenti che stanno chiedendo i soldi indietro.
“Gli utenti sono così insoddisfatti che stanno firmando una petizione online per togliergli l’appellativo Pro”
Che delusione… - Philip Schiller, Senior Vice President Worldwide Product Marketing di Apple, racconta nel comunicato stampa ufficiale del lancio di Final Cut Pro X che hanno mostrato il loro software di video editing “a molti dei migliori montatori professionisti al mondo e sono rimasti sbalorditi.” A quanto pare anche gli utenti dell’ultima versione di Final Cut Pro X sono rimasti “sbalorditi” ma in negativo visto che alcuni lo paragonano addirittura a una versione poco più professionale di iMovie.
Rivoluzione mancata - Final Cut Pro X, secondo Apple, avrebbe dovuto invece rivoluzionare “completamente l’editing video grazie a funzioni come Magnetic Timeline - che permette di montare su canvas flessibili e senza tracce - al Content Auto-Analysis - ovvero l’analisi automatica dei contenuti che esamina e suddivide i contenuti durante l’importazione in base a tipo di inquadratura, materiale girato e numero di persone riprese - e al rendering in background che permette di lavorare più velocemente senza interruzioni. Tutto al prezzo di 239,99 euro.
Macché Pro - Gli utenti lamentano invece la mancanza di funzioni fondamentali per i professionali del video editing e alcuni utenti ne hanno già chiesto il rimborso. La delusione è tale che online c’è addirittura una petizione per declassare Final Cut Pro X da software professionale e prodotto consumer che al momento ha quasi raccolto 5.000 firme. (pp)
Silvia Ponzio