Immaginate di poter stampare a casa quello che la vostra fantasia vi suggerisce: dalla macchinina al violino Stradivarius, dall’aereo telecomandato a una vera e propria casa. Gli scenari che si prospettano per la tecnologia della stampa in 3D sono praticamente infiniti, ma i prezzi delle attuali stampanti in circolazione sono ancora piuttosto elevati.
Qualcosa sta, però, lentamente cambiando. Un team di ricercatori della Michigan Technological University ha sviluppato uno strumento per riciclare normali contenitori di plastica in filamenti da utilizzare nelle stampanti 3D.
La macchina si chiama Filabot e si tratta, in pratica, di un estrusore in grado di fondere materiali termoplastici - come il polietilene a bassa o alta densità (HDPE e LDPE), oppure l’ABS (acrilonitrile butadiene stirene) e il Nylon - in bobine da usare per realizzare, strato dopo strato, oggetti tridimensionali fai-da-te.
Il primo modello - Filabot Reclaimer - è già in produzione e sarà in vendita al prezzo di circa 350 dollari (270 euro), dopo aver racimolato i fondi necessari su Kickstaster. Scommettiamo che avremo presto tutti in casa una stampante 3D?
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