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Proprio mentre la produzione dell'iPad 3 viene avviata in Cina - o così dicono gli ultimi rumors al riguardo - nasce RedPad Number One, un tablet basato su sistema operativo Android. Alla modica cifra di milleseicento dollari!
“RedPad contro Ipad, la sfida cinese - persa in partenza?”
Apple? Troppo borghese – Decine e decine di applicazioni, ma scordati di Instagram o di Angry Birds: con RedPad Number One, il nuovo tablet appena lanciato in Cina, si possono controllare le carte d'identità dei passanti o leggere i blog da censurare senza scomodare la mela, considerata troppo poco rossa. Ne sono stati dotati i membri del Partito comunista cinese ed è dotato di una cover in pelle - o così dicono, per tentare di giustificare, almeno in parte, il prezzo del prodotto. Decisamente troppo alto, il doppio di quello che si spenderebbe facendo la spesa in quel di Cupertino.
Ma chi paga? - La domanda che serpeggia tra i blogger cinesi è soprattutto questa, ma non vengono fornite risposte. Il portavoce di RedPad Number One si limita a parlare di un “tentativo di competere contro marchi stranieri più famosi”. Poco più di un “no comment”, insomma. C'è chi pensa che il RedPad sia stato dato in dotazione come status symbol, e c'è chi insinua che il prezzo così alto sia una copertura - altre tasse da pagare. Commenti che saranno letti sugli schermi del tablet con la falce e il martello. Chissà se poi a casa, di nascosto, i possessori di RedPad tireranno fuori i loro iPad per una partita a Ninja Fruits?
Chiara Reali
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