Mentre l'App Store rifiuta un'applicazione iPhone che segnala i luoghi di ritrovo più cool di New York, nel catalogo delle applicazioni “non autorizzate” per l'iPad spunta un programma per vere spie digitali.
“Il software indicava i luoghi più cool di New York”
Gay tour - La mannaia editoriale dell'App Store colpisce ancora. Questa volta il negozio virtuale di Apple ha rifiutato l'applicazione “Gay New York: 101 Can't-Miss Places", una sorta di guida alle principali attrazioni per omosessuali nella grande mela, proposta da Anthony Grant, giornalista di Forbes del New York Times. A quanto pare il rifiuto da parte di Cupertino è motivato dalla presenza di immagini “esplicite”, e nello specifico, dalla foto di un uomo in costume da bagno e un nudo artistico. Nell'e-mail di “altolà”, Apple non accenna alla cultura gay, e incoraggia Grant a riproporre l'app “depurata” da quelle immagini “compromettenti”.
Spie - Se Apple è severissima nel concedere l'ingresso ai suoi scaffali virtuali, la fiorente comunità delle applicazioni “non autorizzate” per i gioiellini della mela, è ben contenta di accogliere tra le sue fila programmi scartati dall'App Store e di varia utilità. Come “Mobile Spy”, un programma per iPad che funziona solo su dispositivi sottoposti a “jailbreak” per liberarli dalle restrizioni software imposte da Apple. Che fa Mobile Spy? Spia, a sua insaputa, chi usa il tablet registrando i siti che visita e le e-mail che scrive. Utile per controllare cosa combinano i figli e magari gli impiegati, ma non è “leggermente” contro la privacy?