Proprio mentre si concludeva l'impresa del Solar Impulse 2, che ha fatto il giro del mondo (a tappe) spinto solo da 4 motori elettrici alimentati da celle fotovoltaiche, in un aeroporto della California arrivava da Napoli la fusoliera di un Tecnam P2006T modificato, chiamato X-57 Maxwell, alimentato da 14 motori elettrici a elica.
L’X-57 è il primo tassello del programma SCEPTOR della Nasa per sviluppare tecnologie per aerei elettrici commerciali per brevi tratte, più efficienti, più silenziosi e più rispettosi dell’ambiente. L'X-57 dovrebbe prendere il volo nel 2017, e successivamente l'Agenzia spaziale Usa dovrebbe produrre altre cinque aeromobili di dimensioni sempre maggiori.
A 280 km/h. Solo due dei 14 motori saranno utilizzati durante il volo: l'intera batteria serve invece per il decollo e l’atterraggio. Con questa dotazione l’X-57 potrà raggiungere una velocità di 280 chilometri all’ora, con un’autonomia di circa 160 chilometri.
Le modifiche al modello base, un aereo da turismo prodotto dall'italiana Tecnam, interessano in particolare la portanza (ossia l'effetto del flusso d'aria sopra e sotto le ali) per ottenere un'apertura alare contenuta. Un obiettivo importante che permette fin dall'inizio di avere maggiore flessibilità d'uso rispetto al Solar Impulse, che, con 72 metri di apertura alare, può usare solamente piste per grandi aerei.
ENERGIA DALLE BATTERIE. L’energia di alimentazione non è prodotta da celle fotovoltaiche, come per Solar Impulse, ma da una serie di batterie che vengono ricaricate a terra, da energia solare. L'obiettivo non ultimo è quello di ridurre gli inquinanti, ma in più, affermano alla Nasa, un volo aereo derivato da programma SCEPTOR costerà il 40 per cento in meno rispetto ad un volo di un aeromobile alimentato da normale carburante.