Aggressività, ansia e stress: bastano solo 20 minuti nel traffico perché gli effetti si facciano sentire. E, secondo i risultati di una ricerca realizzata da TomTom, a risentirne sono soprattutto i maschi. Solo la musica ha un effetto calmante sui nervi…
“La migliore canzone per combattere lo stress da traffico è I Want to Break Free dei Queen”
Traffico nocivo - Cosa c’è di più stressante che andare del dentista o a pranzo dai suoceri? Trovarsi imbottigliati nel traffico. Sono i risultati di una ricerca realizzata da TomTom a livello europeo, che ha coinvolto 9.865 persone tra i 18 e i 64 anni in 11 Paesi, tra cui l’Italia. Lo studio è partito da test medici sul campo - quindi letteralmente “on the road” - per misurare l’effetto del traffico sul livello di stress degli automobilisti attraverso l’analisi della saliva. I risultati hanno dimostrato che dopo 20 minuti nel traffico, i livelli di stress erano già aumentati, ma in maniera decisamente diversa nei maschi rispetto alle femmine: gli uomini hanno mostrato un aumento 7 volte superiore rispetto a quello delle donne.
Stress subdolo - Il problema è che gli automobilisti sembrano non esserne inconsapevoli. Dopo 20 minuti passati al volante infatti, il 67% delle donne e il 50% dei maschi sostenevano di non essere affatto sotto stress, mentre gli indicatori fisiologici dimostrano esattamente il contrario. Con conseguenze anche pesanti. Dal punto di vista fisico, i sintomi includono vertigini, difficoltà respiratorie, dolori muscolari e mal di pancia, mentre sul fronte psicologico si riscontrano agitazione e riduzione della capacità di guidare.
Italiani al volante - Se questi sono i risultati dal punto di vista medico, TomTom ha commissionato un’indagine a ICM Research per analizzare la situazione anche dalla prospettiva degli automobilisti. L’istituto di ricerca inglese ha intervistato quasi 10mila persone di cui 1002 automobilisti italiani (49% uomini e 51% donne). Otto italiani su dieci affermano di passare quotidianamente del traffico più di 30 minuti della loro giornata e l’umore al volante non è dei migliori. Per il 35% lo stato d’animo prevalente è di rassegnazione, mentre il 30% si dice esplicitamente stressato. I frustrati sono il 15%, contro il 13% di arrabbiati. Insomma, il traffico è una delle principali cause di stress, tanto che un italiano su tre (30%) la mette al primo posto in assoluto, più della seduta dal dentista (27%), del rientro dalle vacanze (14%) e del proverbiale pranzo coi suoceri. Addirittura, il 2% degli intervistati paragona la tensione da ingorgo a quella che si prova assistendo alla finale dei Mondiali di calcio.
Gran perdita di tempo - La cosa che più fa arrabbiare i nostri connazionali è proprio la percezione di buttare via il proprio tempo (50%), più dei soldi sprecati in carburante (9%), del fatto di non capire la causa dell’ingorgo (15%) o dell’eterna condanna ad arrivare in ritardo (19%). Cosa fanno quando sono imbottigliati nel traffico? C’è chi si limita a parlare con chi si trova intrappolato nella stessa macchina (17%), altri mangiano o bevono (8%) e c’è anche chi si trucca (13%). Un italiano su tre parla al telefono (35%), ma la stragrande maggioranza ricorre al potere calmante della musica (62%).
Rilassati… - L’85% degli intervistati sostiene la musica sia l’unico modo per contrastare l’effetto del traffico sul proprio umore e sui propri nervi, tanto che 16% trova addirittura conforto nel cantare a squarciagola le proprie canzoni preferite. TomTom ne ha approfittato per stilare una classifica delle “hit da traffico”: al quinto posto c’è On the road again - il classico blues di Willie Nelson - al quarto gli intramontabili Beatles con Drive my car, al terzo - per i più arrabbiati - c’è Highway to hell degli Ac/Dc, al secondo posto gli Eagles con Take it easy e al primo posto il classico dei Queen I Want to Break Free, vero e proprio inno alla liberazione dal traffico. (sp)
Silvia Ponzio