di Peppe Croce
La notizia ha suscitato grandi polemiche sulla sicurezza delle auto elettriche. Ma la questione è stata montata ad arte perché la ragione dell'incendio era sotto gli occhi di tutti.
"La notizia è arrivata fino in USA perché il 10% di BYD è in mano a Warren Buffet"
Taxi, ultima corsa -
in molti si affrettavano a dire che le auto elettriche non sono sicure
La dinamica dell'incidente - Bastava informarsi bene sui fatti, però, per capire come stavano realmente le cose. Secondo la ricostruzione ufficiale, infatti, domenica scorsa l'auto elettrica viaggiava a circa 80 chilometri orari quando è stata tamponata da una Nissan GT-R che andava a 150-180 orari. Il guidatore della sportiva era persino in stato di ebbrezza, ma è sopravvissuto mentre il tassista e i due suoi clienti non ce l'hanno fatta. Paul Lin, portavoce di BYD, ha affermato che nessun'auto sarebbe bastata a proteggere dall'impatto i tre: forse ci sarebbe riuscito un camion o un carro armato.
Elettrica insicura? - Non è neanche detto che i tre siano morti per il fuoco, visto che non indossavano la cintura di sicurezza. Resta la polemica sulla sicurezza delle auto elettriche e, in particolare, delle batterie che sono sempre più potenti e sempre più cariche. Negli Stati Uniti, però, le autorità hanno condotto ben cinque crash test diversi sulla Chevrolet Volt, auto elettrica EREV ad autonomia estesa e con capienti batterie. In un solo caso il pacco batterie è andato a fuoco, ma tre settimane dopo il test. Per gli Stati Uniti, quindi, le auto elettriche sono ufficialmente altrettanto sicure delle auto a benzina. (sp)