Probabilmente per similitudine con la ruota dei mulini a vento. Il termine italiano, infatti, deriva dal francese volant (dal verbo voler, “volare”) che nella Francia del ’300 si riferiva alle pale rotanti del mulino. Nel ’600 questa parola passò a indicare la maniglia con le razze che manovrava le valvole e nel 1908 questo sostantivo fece la sua comparsa nel vocabolario della nostra lingua.
Aratri. Resta però un mistero come il termine sia passato a indicare (prima in Francia e poi in Italia) l’estremità del piantone che comanda lo sterzo, realizzata come un cerchio tenuto insieme dalle razze. A proposito, “sterzo” ha origine longobarda: si chiamava così il manico dell’aratro.