Quando nel 2014 la Mitsubishi Outlander PHEV sbarcò in Italia fu considerata da molti un mezzo eccentrico, rivolto a una nicchia ristretta di ecologisti. Il mondo era molto diverso da quello attuale: i diesel non erano ancora considerati il male assoluto dalla politica, Greta Thunberg aveva solo 11 anni e chi risiedeva in centro a Milano poteva entrare in Area C anche con auto a gasolio Euro 3 prive di filtro antiparticolato (Fap).
Oggi questa variante ibrida plug-in (cioè ricaricabile attraverso una presa di corrente) della terza generazione del Suv giapponese è una vettura che riesce a percorrere (con velocità fino a 135 km/h) 45 km in modalità elettrica, un ottimo risultato per la categoria.
Il tutto grazie a una batteria ricaricabile in 4 ore con una presa domestica 16A e in grado di arrivare all'80% in soli 25 minuti con la ricarica rapida.
Ma si comporta anche come un'ibrida tradizionale (il motore elettrico aiuta quello termico) o come un'ibrida seriale, cioè con il motore a benzina che funge esclusivamente da generatore per fornire energia agli accumulatori.
CONCENTRATO DI TECNOLOGIA. La Outlander PHEV è spinta da tre motori: un 2.4 a benzina a ciclo Atkinson da 134 CV e due propulsori elettrici (anteriore da 84 CV e posteriore da 95 CV). Il risultato? Una potenza totale di 224 CV e un sistema di trazione integrale che, nella parte elettrica posteriore, non necessita dell'albero di trasmissione: le quattro ruote motrici sono infatti gestite da due unità di controllo, una per asse.
Con una colonnina di ricarica rapida si può ottenere l'80% dell'energia in 25 minuti. A casa in 4 ore
Diverse altre soluzioni tecnologiche, come la frenata rigenerativa che consente di ricaricare gli accumulatori anche durante le fasi di decelerazione, aumentano l'efficienza dei tre motori.
Per viaggiare solo in elettrico è sufficiente schiacciare il pulsante EV posto alla destra del cambio (e avere ovviamente la batteria carica).
Questo crossover ecologico presenta anche numerosi dispositivi di assistenza alla guida: il cruise control adattivo FCM (Forward Collision Mitigation), che attraverso telecamere e radar valuta la distanza e la velocità rispetto al veicolo che precede e rallenta il mezzo in caso di rischio collisione); il sistema LDW (Lane Departure Warning), che emette un segnale acustico se si cambia corsia senza mettere la freccia; l'allarme RCTA (Rear Cross Traffic Alert), che rileva la presenza di veicoli in avvicinamento quando si inserisce la retromarcia e infine il sistema UMS (Ultrasonic Misacceleration Mitigation), che controlla l'acceleratore nel caso in cui il pedale venga premuto accidentalmente durante le manovre.
Prezzo: da 49.900 euro