Motori

Le auto "parleranno" tra loro grazie a BMW

Sistema di comunicazioni per far dialogare tra loro le auto.

BMW sta sviluppando Car-to-X, un sistema di comunicazioni che punta a ridurre drasticamente il numero degli incidenti stradali facendo “dialogare” tra loro le auto. È iniziata l’era delle “smart car”!

Noi ve l’avevamo annunciato in tempi non sospetti: dopo l’invasione degli smartphone, entreremo nell’era delle smartcar. In verità, non siamo gli unici a pensarla così: General Motors, Ford e Volvo sono al lavoro in questa direzione già da mesi e Sergey Brin - cofondatore di Google - ha svelato che tra i progetti a cui si sta dedicando c’è proprio un sistema per rendere le auto più intelligenti.

A essere precisi, non è neppure la prima volta che accostiamo il marchio BMW al concetto di smartcar. Dallo scorso agosto, infatti, la casa bavarese ha siglato un accordo con Baidu - il motore di ricerca più utilizzato in Cina - per la fornitura di servizi web avanzati da integrare negli impianti per la navigazione veicolare. Non sorprende, quindi, che la stessa azienda abbia sviluppato parallelamente altre funzioni “smart”, come appunto quella di cui vi parliamo oggi.

Il sistema Car-to-X utilizza comuni antenne WiFi, installate nell’abitacolo delle macchine, per trasmettere le informazioni raccolte da una serie di sensori che includono videocamere, laser, Gps e accelerometri vari. È così che le auto sono in grado di “passarsi parola” e sapere quello che sta succedendo sul loro percorso. In un secondo tempo, poi, saranno aggiunti i dati forniti dalle reti mobili e, magari, dai semafori e dai tutor.

Il nome Car-to-X sottintende un’altra importante novità: l’intero sistema non sarà applicabile soltanto alle automobili (Car), ma anche alle moto e agli altri mezzi di trasporto (X), che contribuiranno a estendere il servizio e ad aumentarne l’efficacia. In parole povere, nessuno viaggerà più da solo, ma al tempo stesso “in più si sarà, meglio sarà”, perché - tecnicamente parlando - i trasmettitori wireless non potranno certamente avere un raggio d’azione chilometrico.

In un futuro non troppo lontano, insomma, potremo guidare conoscendo in anticipo le condizioni meteo, la situazione del traffico ed evitando ingorghi, incidenti e altri disagi stradal-automobilistici. Infine, se in quel di Mountain View svilupperanno davvero una sorta di pilota automatico, allora potremo dire addio per sempre allo stress quotidiano del tragitto casa-lavoro. (sp)

25 ottobre 2011 Luca Busani
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