Ma che significa? Vuol dire che Intel, colosso del microchip, prevede che la connettività nell’abitacolo sarà nel prossimo futuro, già entro il 2016, una variabile in grado di condizionare l'acquisto di un’automobile. E si prepara a investire 100 milioni di dollari nella ricerca di nuove soluzioni tecniche.
“Intel è pronta a spendere 100 milioni di dollari per migliorare la connettività delle auto”
Voci dal futuro -Che le auto stiano diventando sempre più tecnologiche e, in un certo senso intelligenti, l’avevamo capito già da tempo. La prossima rivoluzione nel settore automotive, però, deve ancora arrivare e riguarderà la connettività e la comunicazione. Tra guidatore e veicolo, prima di tutto, ma anche tra un veicolo e l’altro.
Il ruolo di Intel - Intel, leader mondiale dei microprocessori, non ha nessuna intenzione di stare a guardare mentre il settore si evolve verso la connettività. Al contrario vuole esserne il protagonista come ha spiegato Staci Palmer, General Manager della divisione Automotive di Intel. «Entro il 2016» - afferma la Palmer - «il livello di connettività di un’auto diventerà una variabile critica in fase di acquisto». Tutto parte da una considerazione piuttosto ovvia anche se sottovalutata: i bambini di oggi sono nati in un’era tecnologica dove smartphone e tablet la fanno da padrone… immaginate che tipo di esperienza cercheranno quando raggiungeranno l’età per guidare, aggiunge la Palmer.
Connettività mobile - Ma già prima che i bambini di oggi riescano a guidare la loro prima automobile, ci sarà da sfamare la voglia di hi-tech e connettività dei loro giovani genitori. L’auto, per questo, si appresta a diventare il terzo luogo più connesso della nostra vita, dopo casa e ufficio. Di che tipo di connessione stiamo parlando? Di tutto e di più. Le automobili potranno dialogare tra loro e ricalcolare le rotte dei propri navigatori per evitare traffico, maltempo e incidenti. Ma potranno anche connettersi con i server delle case automobilistiche per scaricare aggiornamenti o funzioni aggiuntive per i dispositivi elettronici di bordo. Per questo Intel è pronta a investire 100 milioni di dollari nei prossimi cinque anni, in modo da stimolare l’intero settore e catalizzare ulteriori investimenti.
Scatole nere - Un futuro allettante, non trovi. C’è purtroppo sempre dietro l’angolo la questione della privacy. Basti pensare a quante resistenze incontra ancora oggi l’idea di installare le cosiddette scatole nere nelle automobili, per scoprire chi ha causato un incidente stradale. Non è solo questione di riservatezza ma anche di soldi.
Se la vostra auto comunica alla casa madre il vostro stile di guida, per esempio, siete proprio sicuri che se si brucia la frizione troverete qualcuno in officina disposto a ripararvela in garanzia? Come verranno gestiti i dati raccolti e scambiati? Un giorno potreste anche scoprire che il vostro assicuratore sa benissimo che avete il piede pesante. (sp)
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