L'ultima invenzione dei giapponesi è un sedile antifurto capace di riconoscere chi è alla guida dell'auto. A crearlo è stato Shigeomi Koshimizu, un professore dell'Advanced Institute of Industrial Technology di Tokyo a capo di un team di fisici. Il sistema è molto sofisticato e l'antifurto è solo una delle possibili applicazioni di questa invenzione.
“Il sedile "smart" calcola la pressione esercitata dal guidatore”
Sedile Antifurto - Ti piacerebbe avere un'automobile così "smart" da riconoscerti quando sei al volante? Bene, quest'auto potrebbe presto arrivare. Nei laboratori dell'Advanced Institute of Industrial Technology di Tokyo, infatti, un gruppo di ricercatori diretti da Shigeomi Koshimizu è riuscito a realizzare un sedile in grado di capire chi è la persona seduta alla guida e non permettere l'accensione del motore a chi non è autorizzato. Un vero e proprio antifurto invisibile e impossibile da manomettere basato su dei sofisticati sensori che rilevano la pressione del fondoschiena di chi è seduto.
Una rete di sensori - I punti di rilevamento della pressione installati nel sedile intelligente sono ben 360 e possono registrare valori compresi tra 0 e 256. La rilevazione, poi, viene inviata a un computer che calcola la pressione su ogni singolo sensore riuscendo così a estrapolare una sorta di "mappa" tridimensionale del fondoschiena e delle gambe di chi è al volante. Tutto ciò, assicura Koshimizu, con una precisione del 98% che garantisce la quasi certezza che, se non sei tu il guidatore, l'auto non si avvia. E' quindi possibile registrare un profilo per ognuno degli automobilisti autorizzati - come nel caso di una classica famiglia composta da padre, madre e figli - escludendo chi non può usare il veicolo. Ottimo anche nel caso i genitori vogliano impedire ai figli neopatentati di guidare una vettura troppo potente o costosa.
Mille usi - Ma una meraviglia tecnologica del genere sarebbe sprecata se fosse usata solo come antifurto: gli utilizzi possibili, infatti, sono molti. I sensori, ad esempio, potrebbero rilevare non solo il peso del guidatore ma anche la sua temperatura avvertendolo se la febbre è in arrivo. Oppure potrebbero essere usati come dispositivo di sicurezza anti malore o anti sonno, registrando improvvisi cambiamenti nella posizione del conducente. Infine, i sensori potrebbero anche accorgersi che non sei tornato alla guida nonostante si sia fatto tardi e chiedersi cosa ti sia successo, magari avvertendo la famiglia che c'è qualcosa che non va.
Tra tre anni sul mercato - Questo dispositivo, assicurano gli scienziati giapponesi, potrebbe arrivare sul mercato nel giro di due o tre anni.
L'Advanced Institute of Industrial Technology sta iniziando a collaborare con le case automobilistiche per fare uscire il sedile intelligente dai laboratori e farlo entrare nelle auto del futuro. Ma bisogna ancora risolvere qualche piccolo inconveniente per renderlo veramente a prova di utente. Cosa succederebbe, infatti, se un guidatore lasciasse l'auto in aeroporto per andare in vacanza e tornasse, una decina di giorni dopo, con qualche chilo di troppo?
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