La notizia sta facendo rapidamente il giro del mondo e da diverse ore è tra le viral news più condivise sui social: il primo servizio di autobus di linea senza conducente, inaugurato ieri a Las Vegas, ha concluso la giornata con un incidente dopo appena due ore dalla partenza.
Niente di grave, nessuno si è fatto male: i passeggeri se la sono cavata con un grande spavento, ma l'incidente ha riaperto il dibattito sull’effettiva sicurezza dei veicoli driverless, senza conducente, e sulla maturità di questa tecnologia.
Di chi è stata la colpa? È dell’autista digitale?
Che cosa è successo. L’incidente ha coinvolto un mini bus senza autista che doveva svolgere un servizio di navetta nel centro di Las Vegas, su di un percorso di circa 800 metri.
Il veicolo elettrico da 8 posti è stato progettato e costruito dalla francese Keolis ed era stato testato con successo per due settimane lo scorso gennaio sulla stessa tratta.
Secondo le ricostruzioni della polizia di Las Vegas, pubblicate dai media locali, durante uno dei primi giri il piccolo autobus si è trovato di fronte un camion che stava facendo manovra in retromarcia per entrare in una rimessa.
Il pullmino ha registrato la presenza del mezzo pesante grazie ai suoi sensori e, correttamente, si è fermato. Ma l’autista del camion ha continuato la manovra e con la motrice ha urtato la parte frontale del veicolo.
Proprio così: il primo incidente ufficiale di un mezzo senza conducente è stato causato dall’imperizia dell’uomo, come ha confermato Mike Blasky, portavoce di Keolis, su Twitter.
Certo, l’incidente si sarebbe potuto evitare se il veicolo autonomo avesse agevolato la manovra del camion facendo qualche metro di retromarcia, come avrebbe probabilmente scelto di fare un autista in carne e ossa, ma anche come avrebbe scelto di fare un camion equipaggiato con la stessa tecnologia e la stessa rete di sensori del mini bus.
Sicuri che sia sicuro? Sì, le auto senza conducente sono in media più sicure delle auto tradizionali. Le Google Car negli ultimi anni hanno percorso oltre 2 milioni di km sulle strade degli Stati Uniti: sono state coinvolte solo in 13 incidenti, tutti di modesta entità, e in un solo caso la colpa è stata del veicolo autonomo.
Più prudenti di noi. I veicoli autonomi hanno tempi di reazione più brevi dei nostri, rispettano il codice della strada e non si arrabbiano con gli altri automobilisti o i pedoni, non si ubriacano, non assumono stupefacenti.
Il loro vero problema è quello di doversi muovere, almeno per ora, in un ambiente ibrido, in cui la maggior parte dei mezzi è condotta da esseri umani che invece spesso hanno comportamenti imprevedibili e non sempre razionali e che possono quindi mettere in crisi il loro cervello elettronico.