Tornano a far parlare le chiavi elettroniche per le automobili: secondo Bmw in futuro le useremo anche come carte di credito, per acquistare beni e servizi.
“L’azienda tedesca prevede un maggior utilizzo del dispositivo per l’accensione dell’automobile”
Chiave elettronica – Le nuove chiavi di accensione dei veicoli sono ancora agli onori della cronaca: Jack ha parlato pochi giorni fa delle problematiche relative alla sicurezza, infatti pare che queste chiavi siano a rischio hacker. Ora è la teutonica Bmw che racconta la sua visione circa un futuro e innovativo utilizzo dei dispositivi elettronici per l’accensione della macchina: diventeranno come le carte di credito?
Documento per il futuro - In un documento realizzato lo scorso lunedì, l’azienda di Monaco racconta come sarà la “chiave del futuro” per le macchine tedesche. In Germania sono convinti che avrà un ruolo fondamentale nelle nostre interazioni future, come già è successo per il telefonino, che non è più uno strumento solo per parlare, via voce, con altre persone.
Acquisti mobili - Secondo i tedeschi le chiavi racconteranno la vita del veicolo e i dati relativi alla manutenzione, così da indurre acquisti in mobilità. Ad esempio durante una pausa in autogrill, se l’auto comunicherà il messaggio: “manca il detergente liquido per i tergicristalli”, il proprietario del veicolo potrà comprare, e pagare, il prodotto direttamente all’officina, mostrando la sua chiave di accensione.
Automobili intelligenti – Sempre secondo Bmw questa integrazione di informazioni vede nella chiave elettronica il device per compiere l’azione. Ad esempio se il sistema di navigazione satellitare individua un incidente o una congestione del traffico, il guidatore potrebbe anche scegliere di seguire il suggerimento dell’automobile: posteggiare e prendere i mezzi pubblici, pagando con la sua chiave personale anche il biglietto per la corsa sotto forma di e-ticket.
Visione teutonica – In Bmw ritengono dunque che le chiavi elettroniche diventeranno un comune dispositivo nelle nostre tasche in futuro, consentendo l’accesso non solo al proprio veicolo, ma anche a un mondo di beni e servizi, anche lontani dall’automobile.