Chi non ha presente la foto di Keith Richards annebbiata dalle volute di fumo che in trasparenza modificano la linea del naso e delle labbra? O quella definita, forte e carismatica data dallo sguardo intenso di Steve Jobs? La luce scolpisce e modella volti, sguardi, sorrisi che un fotografo dalla maestria indiscussa e riconosciuta in tutto il mondo ha catturato nel tempo.

Watson è stato presente in questi giorni con una retrospettiva tutta dedicata ai suoi giochi di luci e ombre all'Audi City Lab, lo spazio innovativo di Via della Spiga 26, nel cuore di Milano, nato per stimolare la creatività e la propensione verso il futuro, i valori tipici della Casa dei quattro anelli. Lo spazio è stato teatro di attività culturali come talk, anteprime e mostre e in questi mesi ha continuato a stimolarci: solo a settembre ha animato tutti gli eventi più importanti della città, dalla Milano Design Week, al MiArt, all'Art Week e alla Fashion Week. L'ultimo in ordine di tempo ha visto la presenza carismatica di Anna Wintour, Global Editorial Director and U.S. Editor-in-Chief Vogue and Chief Content Officer Condé Nast, che giovedì scorso ha incontrato Watson in occasione del vernissage di presentazione della sua mostra dal titolo "Albert Watson: TWELVE" - a glimpse into the progressive vision of one of the most preeminent photographers of all time.
TWELVE, nata dalla collaborazione con Photo Vogue Festival, ha proposto una carrellata della sua produzione immortalata in dodici immagini tra le più iconiche del suo percorso artistico. Non per nulla ha scattato ritratti anche a David Bowie, Mick Jagger, Kate Moss e Alfred Hitchcock, tutti dotati di grande espressività grazie allo studio della luce e dei soggetti. Qualcosa in più dei suoi segreti ha saputo carpire Luca Guadagnino, regista e sceneggiatore, che nella stessa serata, alla presenza di Alessia Glaviano, Brand Visual Director di Vogue Italia, ha ripercorso con il maestro le loro carriere professionali discutendo di cinema e fotografia, di cambiamenti del linguaggio espressivo, di visioni, di innovazione e digitalizzazione.

L'occasione della mostra all'interno della cornice dello storico Palazzo Pertusati, sede dell'Audi City Lab, è risultata perfetta per ammirare la luce da altre due prospettive. Quella fisica e immersiva dell'installazione "Enlightening the Future", curata da Marcel Wanders studio, che si è posta come obiettivo quello di trasformare la luce in un percorso emozionale a livelli che avvolge, connette e riempie di energia chi la visita.
L'altra prospettiva è quella materiale che ha rivissuto nei nuovi modelli Audi, come A6 e-tron concept e RS e-tron GT, che giocano con l'energia pulita della luce per rendere la mobilità del futuro sempre più sostenibile.

Per saperne di più sulle ispirazioni che danno vita a un futuro più luminoso, visita myAudi.it.