Chi ha intenzione d’acquistare un’enciclopedia alzi la mano. Siamo pronti a scommettere che avete ancora le dita saldamente appoggiate sulla tastiera, vero? Negli ultimi anni, infatti, né le versioni cartacee, né quelle su supporti digitali hanno riscosso particolare successo; e sapete perché? La risposta è molto semplice: tutta colpa di Wikipedia, l’enciclopedia più grande del mondo, che è sempre a portata di click e per essere consultata richiede soltanto una connessione ad Internet. In soldoni, anche con lo smartphone più economico possiamo avere libero accesso a quasi tutto lo scibile umano: questo grazie alla Wikimedia Foundation, l’associazione senza fini di lucro che nel 2003 ha creato un tale formidabile sistema.
Il tutto si basa fondamentalmente sugli stessi principi della democrazia: chiunque può contribuire, chiunque può correggere e chiunque può consultare, compatibilmente con le proprie esigenze e competenze. Il diritto all’utilizzo di Wikipedia comporterebbe il dovere morale di partecipare attivamente al suo ampliamento, ma purtroppo così non è ed ora stiamo correndo seriamente il rischio che questa risorsa importantissima muoia lentamente. I dati parlano chiari: il numero delle nuove voci e delle correzioni apportate a quelle vecchie diminuisce di giorno in giorno ed il peggio deve ancora venire, a meno che la tendenza non venga invertita in breve tempo. Secondo gli esperti, le cause dietro a questo fenomeno sarebbero molteplici: prima di tutto, gli studenti che animarono il sito nei suoi primi anni di vita ora si sono laureati, hanno un lavoro e magari una famiglia, che li tengono impegnati per la maggior parte della giornata; in secondo luogo, abbiamo assistito ad un’autentica diaspora dei cervelli tra i più giovani, i quali sono ora completamente assorbiti dai social network, come Facebook e Twitter, mentre il sapere interessa loro solo marginalmente; in ultimo, Wikipedia è ormai diventata un’istituzione ed ha perso parte del suo fascino “trasgressivo”, visto che i motori di ricerca restituiscono solitamente le sue voci tra i primi risultati e la sua affidabilità è fuori discussione.
Non siamo davanti ad una vera e propria crisi, perché il numero complessivo dei lemmi è diventato talmente grande da giustificare un rallentamento fisiologico, eppure la più famosa enciclopedia online ha decisamente bisogno d’essere rivitalizzata. Come? Difficile a dirsi, perché siamo alle solite, con i problemi più o meno cronici che affliggono la cultura contemporanea: sicuramente le nuove generazioni andrebbero sensibilizzate adeguatamente; altrettanto certamente l’uso dei computer e di Internet andrebbe comunque contenuto, altrimenti i nostri cervelli rischieranno di atrofizzarsi; infine, non andrebbe tralasciata neppure l’ipotesi di un restyling completo del portale - magari con collaborazioni editoriali eccellenti - per risvegliare gli interessi sopiti.