Wikileaks, il portale online che già i mesi scorsi aveva reso pubblici documenti militari segreti riguardanti l'Afghanistan ed il Pentagono, continua la sua operazione giornalistica, presentando oltrre 400'000 nuovi documenti, questa volta inerenti la guerra in Iraq. Si parla di torture, di morti trai civili, dell'attentato a Nassiryya e della morte di Nicola Calipari.
Si tratta della più grande fuga di informazionid ell'esercito statunitense. Il Pentagono ha dapprima provato a fermare Wikileaks, ma oggi ha capito che Julian Assange - che ho avuto l'onore di conoscere al Festival del Giornalismo di Perugia nel 2009 - non si fermerà davanti a nulla. E la pubblicazione di nuovi documenti ne è la prova.
A coloro che lo accusano di mettere a repentaglio la vita di migliaia di soldati, Julian risponde: "La guerra in Iraq è stato un attacco alla verità, iniziato prima della guerra e che continua ancora ora dopo che è finita. Con la rivelazione di questi elementi segreti della guerra speriamo di correggere in parte questo attacco alla verità".
Ma cosa dicono - nella pratica - questi documenti? Ad esempio uno rivela che "Dall'inizio della guerra 109.032 sono i morti e di questi 66.081 sono civili e 3.771 sono militari americani o loro alleati. Una disparità fra morti militari e civili che risulta aberrante, come lo è l’indifferenza degli americani davanti alle torture eseguite dalla polizia militare irachena". Uno riguarda invece la morte di Nicola Calipari: stando al documento i rapitori di Giuliana Sgrena avrebbero avvisato i soldati americani che l'automobile sulla quale viaggiavano Calipari e la Sgrena era un'autobomba. Per questo i soldati americani vedendola arrivare avrebbero fatto fuoco.
Ma il più orribile è quello che riporta il racconto dell'uccisione di una bambina da parte di un soldato americano. E' il 2003 quando i soldati USA girano per le strade a regalare dolciumi alla popolazione per aggraziarsela. Una bambina innocente si avvicina ad un carro armato per chiedere una caramella, si apre la portiera dalla quale spunta un fucile. E fa fuoco. Uccidendola.
Questo e altro, in un dossier di terrore ed ingiustizie che anche il più visionario dei registi farebbe fatica ad inscenare.
Scritto da: Guido Arata