Scienziati e stilisti uniscono le forze e s'inventano abiti d'alta classe anti malanni: ecco la nano-moda in arrivo dagli Usa.
Fibre di cotone con nanoparticelle di palladio. |
Prendi una giovane stilista di origine cinese e un attrezzato laboratorio di scienza delle fibre della Cornell University di New York. Mettili assieme e avrai "Glitterati", la prima linea di abbigliamento salutare: contro lo smog, i malanni di stagione e le allergie. La prestigiosa università americana ha infatti deciso di produrre due bozzetti dell'allieva del corso di Design, Olivia Ong, realizzati con tessuti resi "funzionali" dalla presenza di nanofibre di metallo. Il primo è uno scintillante abito da sera, dove il luccichio è frutto di nanoparticelle d'argento che, grazie alle proprietà anti-batteriche dell'argento stesso, sarebbe in grado di uccidere i virus del raffreddore e dell'influenza prima che colpiscano. Il secondo modello è un giubbino al palladio, metallo usato nei convertitori catalitici per le auto. Nelle intenzioni della Ong indossarlo dovrebbe offrire una buona protezione contro le allergie da inquinanti dell'aria. Senza contare altri preziosi effetti collaterali delle nanoparticelle che, tenendo lontano lo sporco, richiedono pochi lavaggi.
In guerra e in passerella
“L'uso di campi magnetici ed elettrici permette di posizionare con precisione le nanofibre incorporate nel nuovo materiale”
Hinestroza
Research Group
Nata per gioco all'interno della stessa università, l'intuizione della giovane stilista presto potrebbe approdare a ben più importanti lidi. Il dipartimento della difesa americano, per esempio, ha manifestato un grande interesse per il nuovo tessuto, tant'è che Juan Hinestroza, il docente che ha seguito la sperimentazione, ha già incontrato alti ufficiali dell'esercito per discutere di un possibile impiego di questa tecnologia in campo militare. E offerte di collaborazione sono arrivate da più aziende di abbigliamento: «Non avremmo mai pensato che tutto ciò potesse produrre un così grande clamore. Eppure così è stato», ha commentato Hinestroza con i giornalisti. «Ma del resto penso sia anche la prima volta che le nanotecnologie entrano nella moda.»
Tecnologia con fantasia
La stiliista Olivia Ong e le sue creazioni di nanofibre
d'argento (a sinistra) e di palladio. I nuovi tessuti
proteggono dai malanni chi li indossa.
Ci vorrà però parecchio tempo prima che un abito con queste caratteristiche sia esposto in vetrina. Ci sono diversi problemi da risolvere, a partire dal prezzo del tessuto "trattato", che adesso si aggira attorno agli 8.300 euro al metro quadrato. Poi c'è la scarsa versatilità cromatica delle nanoparticelle, che a oggi permettono di realizzare abiti in soli 4 colori: giallo, nero, marrone e porpora. Difetto, questo, che potrebbe però essere risolto nel giro di qualche mese: gli scienziati della Cornell hanno infatti dichiarato che il loro prossimo passo sarà proprio quello di creare abiti che cambiano colore modificando l'orientamento delle fibre. Multicromatici e utilizzabili sia sia di giorno sia di sera.
(Notizia aggiornata al 15 maggio 2007)