Alcuni agenti patogeni potrebbero alimentare i missili di domani, rendendo il carburante dei vettori militari molto più economico di quanto non lo sia attualmente.
Al microscopio batteri Escherichia coli che si trovano normalmente nell'instestino dell'uomo e di alcuni animali, modificati geneticamente per produrre insulina. |
Un microbo nel serbatoio dei missili potrebbe aiutare l'esercito statunitense a risparmiare sulle spese di carburante.
Per la propulsione dei razzi viene di solito utilizzato un carburante a base di butantriolo, un elemento chimico capace di rendere la combustione stabile e omogenea... come quando brucia la carta di una sigaretta. La sua produzione, però, non è molto economica e così l'esercito ha affidato ad alcuni scienziati il compito di trovare un carburante che sia economico, ma anche sicuro.
Come catalizzatori. All'università del Michigan, un gruppo di ricerca ha trovato nei batteri la soluzione al problema: modificando i geni dell'Escherichia coli e dello Pseudomonas fragi, ottenuti da alcuni cereali e dalle barbabietole da zucchero, e utilizzandoli poi nella produzione del butantriolo.
«Stiamo insegnando ai batteri - afferma John Frost che guida la ricerca - a diventare catalizzatori chimici. Al momento il processo è un po' lungo perché utilizziamo due tipi di batteri, ma l'obiettivo è quello di perfezionarlo sempre di più per avere gli stessi risultati in un unica tappa».
Batteri che fanno bene. L'utilizzo dei batteri non è nuovo: organismi viventi come batteri e lieviti sono tradizionalmente usati per produrre bevande e alimenti quali pane, formaggio, birra e vino. Più recentemente anche per usi specifici, come la depurazione delle acque, la produzione di plastiche e lo smaltimento dei rifiuti... o ancora per far funzionare frullatori e cellulari, e pulire i denti.
La bio-produzione di butantriolo è molto più semplice e meno inquinante dei tradizionali processi di sintesi e ci sarebbero anche vantaggi per la salute. Il butantriolo è, infatti, utilizzato nella fabbricazione di medicinali che servono per controllare il livello di colesterolo nel sangue e prevenire attacchi di cuore.
(Notizia aggiornata al 4 febbraio 2004)