In un futuro speriamo lontano, dopo la nostra dipartita, potremo trasformaci (a scelta) in una quercia, in un acero o in una sequoia: è l'idea di Bios, azienda che produce urne biodegradabili per le ceneri dei defunti, progettate per alimentare nuova vita (vegetale).
Gerard e Roger Moline, due fratelli di Barcellona, hanno iniziato a lavorare ai contenitori ecologici, che si dissolvono nel terreno, 20 anni fa. Ma solo di recente hanno trasformato la loro intuizione in lavoro, con tanto di spin-off tecnologico lanciato su Kickstarter.
Come è fatta. Il prodotto "base" (134 euro) è un'urna biodegradabile venduta con i semi preferiti e uno speciale mix di terreno: un disco espandibile nel contenitore fa in modo che il suolo si mischi con le ceneri, che diventano linfa vitale per la futura pianta.
Prima di Bios ci sono state altre urne fatte per dissolversi nel suolo o in mare, ma questa è, secondo i suoi inventori, la prima pensata per favorire la crescita di piante.
Guarda che ti vedo! In risposta ai parenti dei defunti che li contattavano per capire come curare le piante appena sbocciate, i fratelli Moline hanno poi pensato a un sistema tecnologicamente più avanzato: Bios Incube (402 euro), un'incubatrice per urna, ceneri, suolo e seme camuffata da vaso da appartamento.
Speciali sensori controllano temperatura, umidità e irraggiamento del suolo, che si inumidisce automaticamente in base al tipo di pianta. Il tutto si monitora da remoto: amici e parenti possono vedere i progressi dell'albero direttamente da cellulare, e godere per qualche settimana della compagnia in casa del caro estinto che trasmuta in vegetale. Dopodiché, la pianta può essere trasferita in giardino.
Il progetto, finanziato con 76 mila euro su Kickstarter, sarà presto nei migliori negozi di pompe funebri.