Scienziati australiani sono riusciti a comandare a distanza il movimento di un gruppo di volontari bendati, grazie ad alcuni elettrodi impiantati dietro l'orecchio.
Volontari comandati a distanza nel Giardino Botanico di Sidney. © Richard Fitzpatrick |
Per non perdere la bussola
Per muoversi il nostro cervello utilizza diversi segnali provenienti dagli occhi e dalle orecchie, se gli occhi non ci guidano è improbabile riuscire a non andare a sbattere di qui e di là. Alcuni ricercatori australiani hanno bendato un gruppo di volontari e poi hanno posto loro degli elettrodi sotto la pelle dietro le orecchie. I finti ciechi dovevano raggiungere un obiettivo seguendo un sentiero, con la testa rivolta verso il basso o verso l’alto. Durante la camminata i ricercatori hanno stimolato più un orecchio dell’altro dando al cervello la sensazione che il corpo stesse andando di lato (a destra o a sinistra). In questo modo il cervello dei volontari è stato costretto a “compensare” spingendo il corpo dalla parte opposta e il risultato è stato che sono riusciti ad andare dritti davanti a sé senza perdere l’equilibrio.
Realtà reale e realtà virtuale
Il nuovo sistema per il controllo remoto del movimento che si chiama tecnica della “stimolazione galvanica vestibolare” (GVS) che sollecita con l’elettricità i canali semicircolari dell’orecchio interno responsabili dell’equilibrio, oltre ad aiutare gli esperti a capire come riusciamo a camminare eretti senza perdere l'equilibrio, potrebbe essere utilizzata nella realtà virtuale oppure per curare alcune patologie del movimento.
(Notizia aggiornata all'8 agosto 2006)