Tra i pronostici che abbiamo fatto proprio all’inizio di questo 2011, c’era anche l’ampliamento dell’offerta di fotocamere e videocamere stereoscopiche ed il conseguente calo dei loro prezzi, che al momento sono ben al di sopra della portata dei più.
Nell’arco di una settimana, sono già arrivate le prime conferme a questa nostra ipotesi: JVC ha, infatti, presentato al “solito” CES la sua nuova GS-TD1, una videocamera Full HD 3D che verrà venduta entro marzo a meno di 2000$. Il bello è che, nonostante il prezzo quasi popolare, il prodotto in questione ha caratteristiche tecniche di tutto rispetto, a partire dalla coppia di lenti con zoom ottico 5x e dal doppio sensore CMOS retroilluminato, senza dimenticare il processore Falconbrid che garantisce performance degne di Cinecittà. E’ stato perfino risolto il problema che finora affliggeva l’intera categoria: per poter rivedere le riprese effettuate, occorreva collegare sempre la videocamera ad una TV 3D ed indossare gli appositi occhialini; la GS-TD1, invece, adotta per la prima volta uno schermo da 3’’ autostereoscopico del tutto analogo a quello utilizzato per il Nintendo 3DS. Aumentano le prestazioni e parallelamente crescono le esigenze di spazio per la memorizzazione dei filmati, ma anche sotto questo punto di vista non c’è nulla da temere, perché JVC ha deciso di dotarla d’una SSD da 64 GB ed è comunque espandibile al bisogno mediante memory card SDXC. Infine, non è stata trascurata neppure la componente software: nella confezione, verrà incluso un programma di video editing che consentirà un montaggio all’altezza e permetterà d’esportare i filmati così generati sia su supporti 3D, per il massimo della resa, che su quelli bidimensionali di vecchio tipo, per poterli mostrare ad amici e parenti, che non sempre potranno essere attrezzati a dovere.
Il 2011 è, quindi, iniziato in quarta per quanto concerne la visione stereoscopica e tutto lascia pensare che questo possa essere davvero l’anno del boom del 3D: con un ritmo simile, però, si corre il rischio di paralizzare il mercato, causando un’inevitabile corsa al ribasso. A questo punto, il nuovo interrogativo diventa dunque: chi riuscirà a scendere per prima sotto la fatidica soglia dei 1000$?