Un gruppo di ricercatori ha provato a spiegare le piccole fluttuazioni della borsa con un modello che imita l'oscillazione della corda di una chitarra.
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La Borsa di New York. |
Gli alti e bassi della Borsa, soprattutto quando solo limitati all'andamento di un titolo, sembrano purtroppo essere influenzati dagli umori degli operatori e non da ragioni concrete. Due ricercatori della Hebrew university, hanno però provato ad interpretare le crisi brevi e convulse, che in economia vengono definite turbolenze, in termini fisici. E hanno scoperto che il mercato, in questi casi si comporta come la corda di una chitarra, che viene sollecitata e dopo una serie di oscillazioni torna al punto di partenza.
Milioni di euro bruciati in pochi minuti. Un esempio, è quanto è capitato il 20 settembre 2002, giornata in cui il Credit Suisse e la Deutsche bank sono andati incontro a una serie di rapide, ma costose, fluttuazioni. Le turbolenze, o oscillazioni smorzate, non innescano grandi crisi. Quando capitano vengono in ogni caso bruciati diversi milioni di euro.
Utilizzando un programma di simulazione, i ricercatori hanno provato a individuare una serie di parametri razionali che potrebbero spiegarne le cause. Il modello infatti genera oscillazioni nel caso si presentino tre diversi tipi di operatori: operatori casuali, che comprano e vendono quando si verificano piccole variazioni del prezzo di un titolo; operatori di mercato, che sono in grado di generare grandi fluttuazioni dei prezzi, operatori inerziali che basano le loro operazioni sull'andamento delle.precedenti transazioni.
I vantaggi dei limiti. Tutti gli operatori si comportano da opportunisti, ovvero sono interessati ad un guadagno anche nel breve periodo e non vogliono perdere le buone occasioni. Questo significa che se in molti iniziano a vendere, tutti vendono, amplificando la fluttuazione dei prezzi. Ma se i prezzi si discostano troppo da quello che viene ritenuto il valore base, il fenomeno rallenta ed eventualmente si inverte. E in questo modo il prezzo inizia una serie di piccole oscillazioni finché non si riassesta a un nuovo livello.
Un altro processo che smorza le oscillazioni, dipende dalla prontezza con la quale gli operatori seguono gli andamenti del mercato. Limiti tecnologici legati alla velocità con la quale i computer utilizzati in borsa effettuano le transazioni infine, posso rallentare la risposta evitando che una perturbazione si trasformi in una crisi più grave.
(Notizia aggiornata al 6 ottobre 2002)