In piena età vittoriana, si affermò una rivoluzionaria tecnologia che consentiva di trasportare messaggi e piccoli oggetti a distanze ragguardevoli in tempi rapidissimi: erano i primi impianti di posta pneumatica - detti anche tubi di Lamson - e vennero installati negli uffici delle banche e delle multinazionali più importanti dell'epoca. Se non avete ben presente il sistema in questione, vi consigliamo di guardare "Brazil", il capolavoro steampunk di Terry Gilliam, dove viene ampiamente utilizzato durante i tortuosi iter burocratici. Agli inizi dell'Ottocento, ci fu addirittura chi propose di sfruttare la stessa tecnologia per la realizzazione della Beach Pneumatic Transit, la prima metropolitana di New York, ma l'idea venne accantonata perché decisamente utopica. Evidentemente lo era solo per quegli anni, mentre ora i tempi sono cambiati e quegli stessi tubi pneumatici sono stati riscoperti per un nuovo sistema di trasporto, che in futuro potrebbecollegare la Grande Mela a Pechino in un paio d'ore.
Il progetto si chiama ET3 (Evacuated Tube Transport Technologies) ed è davvero ambizioso, perché aspira a coprire l'intero globo terrestre di tubi, che permetteranno così di viaggiare ad altissime velocità con costi estremamente contenuti ed emissioni pressoché nulle, senza dimenticare che non potrà accumulare ritardi di nessun tipo. Tutto si baserà su una doppia conduttura - una per senso di marcia - del diametro di 1,5m nella quale transiteranno capsule delle dimensioni di un'automobile, contenenti i passeggeri, senza attrito alcuno, grazie ad un sistema evoluto di levitazione magnetica analogo a quello già utilizzato per gliShinkansen giapponesi. Si viaggerà come fulmini, dai 600km/h per i collegamenti nazionali fino ai 6.500km/h per quelli intercontinentali; inoltre, non necessitando di motori, né di altre apparecchiature rumorose, tutto sarà assolutamente silenzioso, sia all'interno che all'esterno delle cabine, riducendo ulteriormente l'impatto ambientale.
Ad occhio e croce, questo ET3 ha tutte le carte in regola per diventare il principale mezzo di trasporto del futuro. Rimane ancora qualche dubbio riguardo le imponenti infrastrutture - dalle stazioni alle tubature - necessarie per il suo corretto funzionamento: riusciranno mai le nazioni del mondo ad accordarsi ed a sviluppare una rete globale capillare ed efficiente, per amore dell'umanità e del progresso scientifico? E gli aerei? State tranquilli, anche quelli si evolveranno ed allora potranno portarci... nello spazio!