Il 6 aprile, in due città distanti un migliaio di chilometri, 65.000 persone si metteranno a correre. E lo faranno per 42 km e 195 metri. La distanza classica, quella della Maratona. A Parigi e a Milano si corrono due maratone tra le più importanti al mondo: la prima, quella francese, è la più grande d’Europa. E quest’anno ha raggiunto i 50.000 iscritti. La seconda, a casa nostra, punta a diventare una delle più veloci, togliendo il primato a Berlino (record del mondo di Wilson Kipsang Kiprotich, il 23 settembre 2013 con 2 ore, 3 minuti e 23 secondi).
Qui Milano
In Italia i runner appassionati sono più di un milione. E moltissimi di loro partecipano almeno una volta l’anno a una gara di Maratona. Milano, alla 14esima edizione, conta per la verità “solo” 4.515 maratoneti puri che percorreranno tutta quanta la distanza classica (che riproduce quella tra le città greche di Maratona e Atene). Più del doppio, 9.512 runners, saranno gli staffettisti della 10x4, macinando 10 km a testa e passando il testimone via via ai compagni. La partenza è a Rho, domenica 6 aprile alle 9.15. Dalle 8.55 sarà possibile seguire la diretta tv su RaiSport1.
Qui Parigi
Di diverso tenore i numeri della Schneider Electric Paris Marathon, la numero 38 per la capitale francese. Dieci volte più dei maratoneti meneghini, i runner d’oltralpe sono letteralmente invasi da ogni nazionalità: americani, filippini, brasiliani, cileni, australiani… sono 138 le nazioni rappresentate e 250.000 le persone attese lungo il percorso che attraversa Parigi da ovest a est e ritorno. Dopo New York e Chicago, la Maratona di Parigi è la terza al mondo per numero di partecipanti.
E si prospetta anche come la più ecologica di sempre. Non solo per la massima attenzione data alla gestione dei rifiuti (ci sono punti per la raccolta differenziata sia all’Expo Marathon, dove si distribuiscono i pettorali, sia, assicurano, lungo il percorso di gara): ma anche perché sarà la prima al mondo durante la quale i runner potranno produrre energia elettrica durante la corsa.
Il sistema, realizzato da Schneider Electric, lo sponsor principale della competizione, è stato testato lo scorso anno: una pedana realizzata con plastica proveniente da pneumatici riciclati e alluminio di recupero permette di produrre circa 8 watt con ogni passo di corsa. In che modo? Con una striscia piezoelettrica di 25 metri, spessa soltanto 5 millimetri e posata sull’asfalto, capace di produrre corrente quando viene compressa.
Il funzionamento è lo stesso di alcuni cristalli che si trovano nei comuni accendigas o accendini. Attraverso uno speciale pannello, montato nelle vicinanze della pedana, i corridori possono vedere in tempo reale quanta energia produce il loro passaggio. Il sistema, testato lo scorso anno, dovrebbe produrre circa 10 kWh, il consumo medio di una famiglia italiana di 4 persone: una cifra in sé non rilevante, ma significativa per la tecnologia sperimentata.