Innovazione

Un ragazzo si è suicidato alla Foxconn. Dall'inizio dell'anno sono 14.

14 nel 2010!

Non è la prima volta che si parla delle condizioni degli operai cinesi, sfruttati e sottopagati in tutto il Paese senza alcuna garanzia di sicurezza sul posto di lavoro. Ma quando si tratta di Foxconn, si supera veramente ogni limite.

L’azienda Taiwanese possiede un enorme impianto a Shenzen, una delle città-simbolo della “Nuova Cina”, che in 30 anni ha raggiunto i 9 milioni di abitanti, nel quale si producono componenti elettronici come schede madri e schermi in collaborazione con multinazionali rinomate. Per esempio, Apple collabora con Foxconn per la produzione di iPad e iPhone.

Quello che i manager locali amano definire l’“ambiente sociale” di Foxconn sarebbe, a detta dell’azienda, molto curato e vicino alle esigenze degli impiegati. La realtà, purtroppo, è molto diversa, e ciò è dimostrato dall’altissimo tasso di suicidi interni al campus e ai dormitori, che ha costretto Foxconn ad installare (sembra uno scherzo di cattivo gusto) delle reti protettive per evitare che gli abitanti si lancino dalla finestra incontro a morte certa.

E’ notizia di Venerdì scorso il ritrovamento del cadavere di un povero ragazzo di soli 23 anni, impiegato anche lui in Foxconn, che si è gettato da un edificio superando le reti protettive. La sua tragica fine si va ad aggiungere a quella di altri 13 lavoratori (come minimo, essendo le fonti ufficiali), che nel solo 2010 hannno preferito darsi la morte piuttosto che continuare ad accettare condizioni di lavoro infernali.Sfruttamento. E’ proprio questa la parola chiave che sembra emergere dai racconti dei diretti interessati. Un lavoratore su sei, fra quelli intervistati, ha anche denunciato oltraggi di natura fisica da parte dei quadri, i quali però, insieme ai managers, continuano a sostenere che siano tutte menzogne. Il CEO di Foxconn, uno degli uomini più ricchi e potenti della Cina e del mondo, sostiene di non capire il motivo dei suicidi. Intanto, nel dubbio, si gode un fatturato che cresce esponenzialmente ogni anno.

Persino il governo cinese sembra sempre più irritato dal comportamento della compagnia. Chissà cosa ne pensano Steve Jobs, sempre così attento all’immagine e alla pulizia della sua candida Apple... Ma anche Dell, HP, Microsoft e Nintendo, insieme a molte altre.

9 novembre 2010 Raffaele Camoriano
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