Alla Wake Forest University, un gruppo di scienziati ha studiato un modo per ottenere di più da un semplice pannello solare odierno: un problema fondamentale di questi elementi è rappresentato dal fatto che i raggi infrarossi, che in alcuni momenti della giornata rappresentano il 75% dell'energia totale trasmessa dalla Sole, non possono essere catturati. Questo nuovo dispositivo, invece, sarebbe in grado di farlo, grazie a uno speciale fluido che scorre in piccoli tubi trasparenti di soli 5 mm di diametro.
Secondo Carroll, direttore del Centro per le Nanotecnologie e Materiali Molecolari presso l'università: "l’industria dei pannelli solari ha in gran parte ignorato il calore". L'innesto di questa tecnologia permette, inoltre, di dare una curvatura al pannello solare, in modo da poter sfruttare l'energia solare in tutta la sua ampiezza, dall'alba al tramonto: decisamente più ore rispetto a quanto avvenga oggi. Grazie a questa capacità di cogliere anche la luce obliqua, il nuovo dispositivo "solare-termico" è il primo che può essere realmente installato nelle abitazioni o negli edifici. Il primo passo verso la produzione di massa avverrà quest'estate, stando alla tabella di marcia dettata dai ricercatori, quando verrà creato il primo pannello di nuova generazione: se diventasse realtà, oltre a trarne beneficio l'ambiente, potrebbe far risparmiare molti soldi ai consumatori.
Infatti, questo nuovo dispositivo ha sviluppato notevoli capacità nella trasformazione dell'energia solare (circa il 30 % di efficienza) rispetto ad un tradizionale pannello (meno della metà): questo vuol dire avere più energia a costo zero di cui beneficiare. Inoltre, grazie al surriscaldamento del liquido di cui parlavamo prima, si possono abbattere i costi di riscaldamento di un'abitazione del 40%: mica male. (ga)