Una comunità di scienziati per risolvere problemi insoluti, e dare nuovo sprint alle ricerche scientifiche.
Una soluzione difficile e introvabile può arrivare anche da un aiuto esterno. Ben remunerato. |
È quanto accade nella comunità virtuale Innocentive che raccoglie più di 45 mila scienziati di 150 nazioni, pagati soltanto qualora risolvano situazioni di émpasse nel corso di ricerche farmaceutiche e chimiche.
Spesso, infatti, anche piccoli problemi possono bloccare interi programmi di ricerca del valore di svariati milioni di dollari. Proprio per questo i membri della comunità riescono a guadagnare sino a 100 mila dollari quando riescono a sciogliere i nodi in sospeso.
Richieste e aiuto da ogni angolo del pianeta. Il meccanismo dell'iniziativa è molto semplice: i “clienti” avanzano richieste di tutti i tipi che vengono pubblicate sul sito di Innocentive: c'è chi desidera soltanto la soluzione a problemi accademici o anche una dritta per scegliere quale direzione seguire nel corso di una ricerca. In molti casi sono richieste molto concrete.
I problemi (circa 100 nuovi alla settimana) vengono pubblicati in forma anonima. E i ricercatori, anche loro in incognito, forniscono la risposta… se riescono. Chi arriva prima, vince il premio per la soluzione.
Laboratorio virtuale. Innocentive fu creata dall'azienda farmaceutica americana Eli Lilly per avvalersi di ricercatori che non aveva assunto al suo interno. Attualmente, però, la comunità online è di aiuto a numerose multi-nazionali: «Abbiamo creato il laboratorio virtuale più grande del mondo» spiega infatti Darren Carroll, presidente di Innocentive.
Le soluzioni arrivano molto spesso anche da non esperti. In un caso recente, per esempio, un problema in tossicologia e patologia cellulare è stato affrontato da un esperto in cristallografia delle proteine che però era in possesso della giusta combinazione di abilità e conoscenze per dare la soluzione corretta. Perde anche importanza la provenienza: non importa se una soluzione arriva da un piccolo villaggio in Cina o da Oxford oppure da un laboratorio di ricerca in California: ciò che conta è che le menti migliori possano rendersi utili ed essere utilizzate nel migliore dei modi.
(Notizia aggiornata al 29 gennaio 2004)