"Si stava meglio quando si stava peggio": chissà quante volte vi sarete sentiti ripetere questa frase da chi ha parecchi anni più di noi; ebbene, che si condivida o meno l’idea che il ritorno ad una vita più semplice sia un fatto assolutamente positivo, sembra proprio che la scienza lo confermi: tra email, tweet e sms il cervello umano sta perdendo colpi ed a causa del progresso tecnologico la situazione è destinata a peggiorare.
Lo studio pubblicato l’anno scorso dalla rinomata Università di Stanford fece molto discutere, perché dimostrava inoppugnabilmente che l’impegno costante dell’encefalo in molteplici attività intellettive - il cosiddetto multitasking - danneggia la memoria a lungo termine ed altera la capacità di distinguere le informazioni importanti da quelle futili; ciò nonostante, quasi nessuno si è preoccupato di cambiare il proprio stile di vita su queste basi ed abbiamo continuato tutti a passare le nostre giornate tra computer e smartphone, completamente assorbiti nel mare di notizie che Internet ci propina quotidianamente. A questo s’è aggiunto ora il monito di un gruppo di ricercatori dell’Università della California, i quali hanno riscontrato un allarmante calo delle prestazioni della memoria a breve termine, in particolare in soggetti non più giovanissimi, abbinato ad un altrettanto negativo abbassamento della soglia d’attenzione. Il team ha perfino ipotizzato che stiano emergendo varie forme di dipendenza da dispositivi hi-tech, che, come ogni droga che si rispetti, andrebbero combattute. Sono, infatti, emblematici alcuni dati da loro raccolti: la maggior parte dei ragazzi trascorre in media poco meno di 8 ore al giorno sulla tastiera - sia essa quella di un PC oppure quella di un telefonino - e, complessivamente, acquisiscono contenuti multimediali per quasi 11 ore su 24, perché spesso utilizzano più dispositivi contemporaneamente.
Si torna, così, a parlare di dieta tecnologica, che, come ben sa ogni nutrizionista, non significa privazione totale, ma bensì moderazione e rieducazione al consumo. Se, poi, ci tenete davvero ad essere sempre al passo con le mode, suggeriamo - ovviamente solo a chi se lo può permettere - di non sottovalutare l’ipotesi “downshifting”: lavorare meno e, soprattutto, evitare di diventare sudditi delle tecnologie può aiutarci a migliorare la qualità della nostra vita. Se, invece, non volete rinunciare a nulla, vi conviene cambiare dieta - e questa volta parliamo di quella vera - ed iniziare a mangiare chili e chili di pesce, se è vero che il fosforo aiuta in qualche modo la memoria.
(ga)