- Due pagine web qualsiasi sono connesse al massimo da 19 click
- Grandi snodi virtuali come motori di ricerca, aggregatori e social network consentono di collegare punti distanti della Rete
- Questa stretta interconnessione rende il web più vulnerabile in caso di attacchi hacker
Quando pensiamo alla Rete, ci immaginiamo una nuvola informe e immensa di informazioni. Nessuno sa di preciso quante siano ad oggi le pagine web, anche se si stima siano almeno 14 miliardi.
Ebbene, se scegliamo due pagine qualunque in questo calderone, tra una e l'altra ci sarà, con ogni probabilità, una distanza massima di 19 click. È quanto afferma il fisico ungherese Albert-László Barabási in uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Philosophical Transactions Of The Royal Society.
Com'era Internet 15 anni fa? Una gallery amarcord
Barabási, professore alla Northeastern University di Boston, ha creato un modello simulato del web per comprenderne meglio la struttura. In questa fase ha scoperto che la maggioranza del trilione di documenti presenti online - i 14 miliardi di pagine citati poco fa, più le immagini e i video che queste ospitano - è scarsamente connessa e ospita in genere qualche sparuto link ad altre pagine o documenti.
Ma ben distribuite nel web ci sono poche, ma importanti pagine - come quelle di motori di ricerca, aggregatori, indici, social network - altamente connesse tra loro, che fungono da snodi fondamentali per passare da un'area all'altra del web. Questi nuclei di documenti densamente collegati permettono agli utenti da navigare da un estremo all'altro della Rete in 19 click al massimo.
Facebook, le foto del profilo diventano pezzi da museo
È la "teoria del piccolo mondo" (meglio conosciuta con l'espressione "sei gradi di separazione") applicata ad Internet. Se ciascuno di noi è connesso a un altro individuo da 6 gradi di conoscenza in media, come per primo dimostrò, nel 1967, il sociologo americano Stanley Milgram, sul web il numero di collegamenti si alza, per poi fermarsi a 19.
Secondo Barabási questo fenomeno dipende dalla tendenza degli uomini a raggrupparsi in comunità, siano essere reali o virtuali. Infatti le pagine web non sono connesse a caso, ma organizzate secondo una gerarchia di temi come religione, provenienza, e materia trattata.
Internet e reputazione: come salvare la propria faccia virtuale
La regola dei 19 click dovrebbe funzionare anche in futuro, presupponendo che la mole di documenti web continui a crescere. Il che, avverte il ricercatore, comporta anche rischi per la cyber-sicurezza. Mettere fuori uso un numero relativamente esiguo di snodi cruciali potrebbe infatti cancellare le possibilità di collegamento tra una pagina e l'altra. Le super piazze virtuali come Facebook e Google sarebbero, insomma, i talloni d'Achille del web in caso di un attacco hacker.
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